Quello che sta accadendo in questi mesi negli Stati Uniti è davvero preoccupante, Stato dopo Stato, come il domino, stanno attaccando i diritti delle donne sull’aborto, senza nemmeno le eccezioni nei casi di stupro o incesto. Il corpo delle donne non è di proprietà dello Stato, ognuna di noi deve poter decidere per se stessa, per il proprio corpo e per la propria vita, senza essere obbligata a portare avanti una gravidanza che non vuole, ovviamente rispettando i termini di legge.

Il problema è che a cambiare è proprio la legge che, di fatto, impedisce o limita moltissimo la possibilità di poter fare una scelta. In Georgia e in Missouri hanno approvato una legge che permette l’aborto solo entro le prime sei settimane di gestazione, cioè quando si sente il battito, ma a 6 settimane spesso una donna nemmeno sa di aspettare un bambino.

Dopo il polverone della legge in Alabama, anche il Senato della Louisiana ha approvato un emendamento alla Costituzionale statale secondo cui le cittadine non hanno alcun diritto ad interrompere le gravidanze. In Louisiana i cittadini saranno chiamati a votare in un referendum, che può sembrare una cosa democratica ma il voto di un uomo, in questo caso, può avere lo stesso peso di quello di una donna? Io non credo proprio! Ancora una volta siamo di fronte a una situazione in cui gli uomini prenderanno decisioni sul corpo delle donne ed è assurdo.

Michelle Erenberg, direttore esecutivo di Lift Louisiana, un’associazione che difende l’accesso delle donne all’assistenza sanitaria, ha dichiarato: “Le Costituzioni hanno lo scopo di proteggere i diritti, non di negarli. Ma questo è esattamente ciò che ha fatto il senato statale, approvando un emendamento che ferisce direttamente alcuni dei nostri cittadini più vulnerabili: le donne povere”.

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ultimo aggiornamento: 24-05-2019