Tra il 23 e il 26 maggio si vota alle Elezioni europee 2019 che si terranno nei 28 Stati membri dell’Unione europea ed è quindi necessaria la tessera elettorale. Gli italiani all’estero l’hanno ricevuto le loro lettere elettorali nuove in queste settimane ed è emerso un fatto abbastanza curioso: nelle tessere delle donne c’è anche il cognome del marito… un po’ come tornare indietro di 50 anni e più, quando le donne erano considerate di proprietà del marito. Un dettaglio che non è passato inosservato e che ha fatto indignare tutte le donne che, giustamente, hanno cercato risposte e si sono confrontate tra loro.

A mettere in luce la questione è stato il giornale Open che ha raccolto le testimonianze di varie donne residenti a Bruxelles che si sono ritrovate sulla lettera elettorale la dicitura: “nome e cognome + in e cognome del marito”. Dopo le prime segnalazioni su gruppi e pagine Facebook dedicate agli expats, si è capito che era una cosa comune e diffusa un po’ ovunque.

Affiancare il nome del marito a quello della moglie è una pratica prevista dalla legge, presente nell’articolo 13 della legge 30 aprile 1999, n. 120, “per le donne coniugate il cognome può essere seguito da quello del marito“.

Questa pratica però è ampiamente in disuso da tanti anni, e fa strano che all’alba del 2019 il Ministero degli Interni abbia deciso di far tornare una auge una cosa tanto arcaica e offensiva per le donne. Ogni persona pensa e vota per sé, non credo sia necessario specificare di chi è moglie, soprattutto perché nelle tessere elettorali degli uomini, non c’è il nome della moglie.

Voi che ne pensate?

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ultimo aggiornamento: 24-05-2019