Il Codice Rosso è legge. Gli strumenti contro la violenza sulle donne diventano più efficaci, con pene più severe e con un iter più serrato per tutelare le vittime ed evitare i buchi neri in cui spesso sprofonda la magistratura e nei quali molte donne perdono la vita. Con 197 voti a favore e 47 astenuti il Codice Rosso è stato approvato dal Senato e da oggi c’è una maggior tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Codice Rosso: cosa prevede

  • Una delle nuove leggi che potrebbero davvero essere determinanti è quella che prevede un iter velocizzato per le denunce, i Pm dovranno ascoltare le vittime entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, in questo modo si evitano le ripercussioni e i ripensamenti in seguito a minacce e percosse.
  • È possibile denunciare una violenza sessuale subita entro un anno e non solo sei mesi come era prima.
  • Sono aumentate le pene da 3 a 7 anni (invece che da 2 a 6) per il reato di maltrattamenti contro famigliari o conviventi, pene che si aggravano in caso di donne in gravidanza, disabili o minori.
  • Aumentano le pene per il reato di stalking (da uno a sei anni e sei mesi) e anche quelle per violenza sessuale (da 6 a 12 anni di prigione) che aumentano ulteriormente se le vittime sono minori di 14 anni.
  • È stato riconosciuto un altro reato per le vittime che subiscono “deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”, gli aggressioni dovranno scontare il carcere da 8 a 14 anni, e l’ergastolo in caso di morte della vittima.
  • Importanti provvedimenti anche per il revenge porn per il quale sono stati stabiliti il carcere da 1 a 6 anni e multe dai 5mila ai 15mila. Le pene sono per chi registra e pubblica il materiale, ma anche per chi lo riceve e lo diffonde.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto: [quote layout=”big” cite=”Giuseppe Conte]“Oggi il Codice Rosso, fortemente voluto da questo Governo, è legge dello Stato. Uno strumento pensato per aiutare le tante donne che quotidianamente sono minacciate, perseguitate, stalkerizzate, sottoposte a violenze fisiche o psicologiche da ex compagni o mariti, talvolta semplicemente da conoscenti”. “I dati parlano di una vittima ogni 72 ore e ci restituiscono l’immagine di un Paese nel quale, evidentemente, il problema della violenza contro le donne è prima di tutto culturale. Ed è lì che bisogna intervenire, a fondo e con convinzione, per cambiare davvero le cose. Grazie anche al supporto fondamentale delle associazioni che da anni si impegnano per combattere contro la violenza di genere, abbiamo studiato e messo a punto ogni strumento che consentirà di offrire a chi chiede aiuto una rete efficace di protezione che si attiverà da subito. Il Codice Rosso, a cui hanno lavorato i ministri Giulia Bongiorno e Alfonso Bonafede, che ringrazio, è un modo per non far sentire queste donne sole e indifese. Non è la soluzione definitiva, e ne siamo consapevoli. Ma è un primo importante passo, che mi rende orgoglioso, nella direzione della rivoluzione culturale di cui il nostro Paese ha fortemente bisogno”.[/quote]

Il Codice Rosso è sicuramente un valido aiuto per proteggere e difendere le donne, ma ora bisofgna far si che queste nuove leggi vengano rispettate. Un ultimo appunto che non deve togliere nulla a ciò che di buono è stato fatto: 197 senatori hanno votato a favore del ddl, ma 47 si sono astenuti e io mi chiedo come ci si possa astenere da tematiche così importanti e da leggi contro reati che ormai sono all’ordine del giorno.

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ultimo aggiornamento: 19-07-2019