Ricorderete, con tristezza, che vi abbiamo parlato dell’inarginabile escalation di violenza che in India, sempre di più, vede vittime le donne. Qualche settimana fa è stata violentata una ragazza che viaggiava su un autobus insieme al suo fidanzato.

La giovane ventitreenne, subito il brutale stupro di gruppo a cui hanno partecipato sei uomini, è stata lanciata fuori dal mezzo in movimento, riportando seri danni fisici che, dopo pochi giorni, ne hanno decretato la morte. Il terribile avvenimento, insieme a molti, troppi, casi di violenza, ha sollevato l’indignazione pubblica.

Negli ultimi mesi, infatti, i cittadini continuano a manifestare in difesa delle donne abusate, contro la violenza e, ancora, nei riguardi di un governo che pare non riuscire più ad arginare la dilagante brutalità che nel Paese ha avuto e continua ad avere un preoccupante e sempre meno governabile aumento di casi in cui la popolazione femminile è inerme vittima.

Discutibili alcune iniziative che sono state prese ultimamente per porre un freno a questi casi, come ad esempio la decisione di introdurre il soprabito anti stupro obbligatorio. Secondo il governo una necessaria misura di sicurezza per proteggere le donne, che però fa riflettere sul fatto che, ancora una volta, sono le donne a dover subire, a doversi nascondere dietro vestiti informi per non “tentare” gli uomini.

Nel video che vi proponiamo oggi, invece, un’iniziativa spontanea che vale più di tante parole: 600 chitarristi suonano Imagine per la giovane ventitreenne morta alla fine dello scorso dicembre. Il gruppo di musicisti si è radunato nella piazza di Hills Darjeeling, nota meta turistica nello stato indiano del Bengala Occidentale, nei pressi della catena montuosa dell’Himalaya.

Con le loro chitarre hanno suonato simultaneamente Imagine, indimenticabile canzone di John Lennon. Quasi 600 giovani tra studenti, turisti stranieri e veterani della musica hanno deciso di rendere omaggio così alla ventitreenne morta il 16 dicembre scorso. L’iniziativa è stata elogiata anche da Yoko Ono che dal suo profilo Twitter ha ringraziato i chitarristi e condannato duramente la barbarie perpetrata ai danni di una “vittima innocente”.

Via | repubblica.it

Foto | thetimes.co

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ultimo aggiornamento: 12-01-2013