Molte volte si pensa erroneamente di dover buttare via vecchi mobili ridotti in cattivo stato quando invece, qualora non necessitino di veri e propria manutenzione di restauro, sono sufficienti piccoli interventi che si possono facilmente eseguire da soli, per dar loro una nuova veste e renderli nuovamente utilizzabili.

Si può cominciare con il dare una passata di mordente, una pittura per legno in polvere, diluibile in acqua o in alcool. Tale sostanza si applica sul legno grezzo o sverniciato, con il pennello o la spugna, seguendo linee parallele. Una volta che la superficie è asciutta, viene passata con della cartavetro molto fine e poi spazzolata. Se il colore risulta troppo chiaro si procede a passare un’altra mano di vernice.

Un altro tipo di pittura che si può utilizzare per rinnovare vecchi mobili è lo smalto, da mescolare con l’apposito diluente. Lo smalto si applica con un pennello piatto, seguendo la venatura e facendo attenzione ad eliminare subito le eventuali imperfezioni. Una volta asciugata la prima mano si può procedere con la seconda.
Lo smalto si trova in commercio anche sotto forma di spray ed è molto comodo per eseguire una verniciatura più uniforme, soprattutto su infissi e piccoli mobili.

Per valorizzare le venatura del legno si può anche utilizzare il flatting, una pittura trasparente, mordenzata o incolore, che va passata dopo la carteggiatura, la spolveratura ed un’eventuale mano di turapori. Per stendere la vernice in maniera più uniforme sui vecchi mobili con superfici irregolari è possibile usare la pistola a spruzzo elettrica. Quando la prima mano è asciutta, dopo la levigatura e la pulitura, si possono dare una seconda e terza mano di vernice.

Per completare il recupero di un vecchio mobile è quindi necessario, dopo la verniciatura, procedere alla lucidatura, per la quale si può usare la tradizionale cera d’api o, in alternativa, la gommalacca, una resina naturale in scaglie, da sciogliere.

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ultimo aggiornamento: 18-01-2013