La leggenda di San Valentino non racconda una vicenda troppo serena, in realtà nasconde un dramma anche se condito con il sentimento dell’amore.

Valentino era un vescovo romano, martire, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e in seguito dalla Chiesa anglicana, ed è considerato patrono degli innamorati.

Ma perchè protegge gli innamorati? Tutto ha inizio con la Chiesa cattolica che voleva porre termine al popolare rito pagano per la fertilità. I romani pagani, in realtà, ogni anno dal quarto secolo A. C. in poi, per omaggiare il dio Lupercus, un fauno cacciatore di ninfe a cui chiedevano protezione, sceglievano delle coppie che per un anno dovevano rimanere in intimità per attuare il rito della fertilità, nel corso della festa godereccia chiamata Lupercali che aveva luogo dal 13 al 15 febbraio.

Per cui la Chiesa corse ai ripari cercando un santo protettore degli innamorati per sostituire l’immagine negativa e lasciva di Lupercus e lo ritrovarono nel vescovo martirizzato che avrebbe dovuto diffondere il Vangelo. In particolare, nel 270 A.C., Valentino viene invitato dall’imperatore Claudio II il Gotico che il vescovo aveva cercato di convertire al Cristianesimo, e per cui fu messo in prigione. Ma il regnante lo graziò e lo affidò ad una famiglia di nobili. Purtroppo sotto Aureliano nel 273 fu, comunque, decapitato. E questa è la storia.

Nella leggenda si narra, invece, che Valentino aveva compiuto il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere Asterius. Prima di essere decapitato, provando un tenero sentimento per la ragazza, le lasciò un messaggio di commiato che si chiudeva con le parole “…dal tuo Valentino” che sono sopravvissute al martire.

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ultimo aggiornamento: 23-01-2013