Uomini e donne non possono correre insieme” questo è quello che ha detto Hamas, in merito alla maratona internazionale che doveva tenersi il 10 aprile nella Striscia di Gaza. Un evento molto bello e promettente per il futuro che contava già moltissimi iscritti: 1500 scolari, 807 adulti, di 385 donne, e tra queste 266 palestinesi della Striscia. L’Onu in seguito a questa forma di razzismo contro le donne si è visto costretto ad annullare tutto.

Una giornata triste per lo sport che dovrebbe unire e divertire ma che, ancora una volta, viene travisato. Uomini e donne dovrebbero poter correre insieme, non c’è niente di male, ma in Paese in cui ogni diritto è negato, anche questo diventa un problema,un altro modo per annullare le donne e ogni possibile emancipazione femminile. La cosa che desta ancor più perplessità è che nelle edizioni precedenti le donne hanno potuto partecipare, ovviamente vestendo in modo appropriato al luogo in cui ci si trovava, e su questo non ci trovo niente di male. Gli altri anni le straniere indossavano un abbigliamento sportivo, ma lungo, in modo da coprire il corpo il più possibile, le palestinesi invece correvano con il capo coperto e abiti ampi, come da loro cultura.

La maratona non era solo un momento di sport ma serviva anche per raccogliere fondi per i campi estivi dell’Onu che ospitano almeno 250 mila bambini, finanziamenti che con molta probabilità sono andati in fumo.

La decisione di Hamas va contro le tendenze positive che avevamo visto alle Olimpiadi di Londra 2012 dove ogni Paese arabo aveva nella Nazionale almeno una donna, sempre vestite secondo le loro tradizioni, ma pronte a disputare le gare al pari delle donne degli altri Paesi. La questione sarà discussa e analizzata a Losanna in occasione della prossima riunione degli affari internazionali del Cio e anche con l’Onu. Speriamo che si riesca a trovare un compromesso stabile per gli anni a venire.

Foto|Getty Images

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 06-03-2013