Tutto da rifare per Amanda Knox e Raffaele Sollecito: la Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione per il delitto di Meredith Kercher dei due giovani, accogliendo così la richiesta del procuratore generale di Perugia, Luigi Riello, di annullare la sentenza di secondo grado. “Il giudice di merito ha smarrito la bussola”, dichiarò il pg alla sentenza di assoluzione. Il processo è quindi da rifare e la Cassazione ha deciso che si svolgerà a Firenze. Riello ha inoltre aggiunto che

“La sentenza della Cassazione sarà come un binario sul quale la Corte di Firenze si dovrà muovere, dirà quali principi seguire per rinnovare il giudizio.”

La Cassazione ha inoltre rigettato il ricorso dei legali della Knox per il reato di calunnia ai danni di Patrick Lumumba, da lei inizialmente indicato come autore dell’omicidio di Meredith e risultato in seguito totalmente estraneo al fatto. I tre anni di condanna sono già stati scontati dalla giovane, perché erano inclusi nei quattro anni passati dalla giovane sotto custodia cautelare.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo al delitto che è stato protagonista delle pagine di cronaca nera italiana e internazionale degli ultimi anni. I due giovani, all’epoca dell’omicidio (il 6 novembre 2007) erano fidanzati e vennero immediatamente interrogati e accusati dell’efferato delitto ai danni della coinquilina di Amanda, Meredith Kercher. Condannati in primo grado a 25 e 26 anni di reclusione, la Knox e Sollecito sono stati assolti in appello (“il fatto non sussiste”, stabilì il 3 ottobre del 2011 il giudice). Nel frattempo la studentessa statunitense è tornata a Seattle ed è diventata quasi una star: interviste, apparizione televisive e addirittura un libro che verrà pubblicato a breve dove la giovane racconta la sua verità. Nel frattempo ha commentato così al telefono con il suo legale la sentenza della Cassazione: “Continuano a non credermi”.

Via | Corriere
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ultimo aggiornamento: 26-03-2013