Non è da tanto che si sono cominciate a scoprire le proprietà benefiche del peperoncino, soprattutto di quello rosso piccante, quello che un tempo era semplicemente una spezia associata alla cucina gustosa e “infuocata” delle regioni del Mezzogiorno d’Italia. Ma da quando la scienza ha cominciato ad occuparsi di studiare le qualità nutritive di questo frutto “portafortuna” (per l’aspetto simile al classico cornetto napoletano), non passa giorno che non si scopra qualche nuova virtù.

Insomma, peperoncino toccasana e panacea di ogni male? Non proprio, ma sicuramente a giovare dal consumo di questa spezia piccante sono il nostro cuore e la nostra pressione sanguigna. E non solo. Vediamo meglio per quale motivo ci “conviene” insaporire le nostre pietanze con il peperoncino e in quali dosi è consigliato per tenere la pressione sotto controllo.

Incominciamo parlando delle sostanze specifiche, anzi, dei principi attivi presenti in questo piccolo frutto così bello e allegro da vedere. Il nome scientifico del peperoncino rosso è Capsicum, proviene dalle Americhe ma oramai è coltivato ovunque nel mondo, particolarmente nell’area del Mediterraneo e in Cina nelle sue diverse varietà. Esso contiene la capsaicina, una sostanza antiossidante che svolge una funzione benefica a livello di circolazione sanguigna e come cardioprotettore, stimola la produzione dei succhi gastrici migliorando la funzione digestiva (unica controindicazione: in caso di gastrite potrebbe peggiorare i sintomi), è tonificante e contribuisce a ripulire le arterie dal colesterolo in eccesso.

Il peperoncino contiene anche tantissima vitamina C, quindi rinforza le nostre difese e svolge un’importante azione antinfiammatoria e blandamente analgesica (parliamo, ad esempio, dell’olio essenziale). Infine, agendo sull’apparato digestivo e sulla circolazione accelera il metabolismo e ci aiuta, nelle diete dimagranti, a bruciare in grassi, senza contare che aggiunto alle pietanze, grazie al suo gusto intenso e piccante, ci consente di usare meno sale, il principale responsabile della tendenza alla ritenzione dei liquidi e alla cellulite.

Ma veniamo all’utilizzo del peperoncino come regolatore della pressione sanguigna. Diversi studi scientifici, tra cui una ricerca condotta su modello animale dalla Third Military Medical University della Cina, hanno dimostrato come la capsaicina riesca, effettivamente, a rilassare i vasi sanguigni stimolando la produzione di ossido nitrico, una sostanza che protegge le arterie dalle infiammazioni e disfunzioni e che rende elastiche le pareti dei vasi. Lo studio cinese non indica le dosi necessarie per poter ottenere questo effetto protettivo sulla nostra circolazione, ma le abitudini alimentari dei popoli che sono grandi consumatori di peperoncino ricavandone benefici sulla salute del loro cuore, ci possono fornire delle utili indicazioni.

I migliori risultati si ottengono consumando il frutto crudo e fresco, tuttavia, sicuramente anche la classica “polvere” o i peperoncini essiccati che possiamo trovare anche nei supermercati vanno benissimo. Se non temiamo il suo gusto piccante aggiungiamolo pure su ogni pietanza (si addice soprattutto alla pasta, al riso e al pesce, ma anche ai dolci a base di cioccolato), non vi sono particolari controindicazioni a meno che, come anticipato, non si soffra di gastrite o di ulcera. Logicamente il buon senso sia la vostra guida, usatelo senza problemi, ma evitando di farne scorpacciate!

Foto| di Petr Kratovchil per Publicdomainpictures

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ultimo aggiornamento: 07-04-2013