Ieri i Musei Vaticani hanno ricordato l’incidente, che in seguito ha portato ad uno restauri più delicati e controversi della storia d’arte, completato nel 1973. Si decise infatti per un restauro completo, in modo da non lasciar vedere alcuna traccia di intervento. Non si poteva infatti ammettere alcuna imperfezione nel capolavoro commissionato a Michelangelo il 27 agosto 1498 e scolpito da un unico blocco di pregiatissimo marmo di Carrara. Del team che si occupò dei lavori di restauro oggi resta in vita solo Nazzareno Gabrielli, che ieri ha ricordato come ci furono “un sacco di momenti difficili da discutere, a partire dal piano d’azione, continuando con l’ansia e le perplessità emerse nel corso delle sperimentazioni in laboratorio” .

Il restauro venne condotto raccogliendo gli oltre 200 frammenti caduti a terra, identificati nel corso di cinque mesi di dure analisi, utilizzando fotografie scattate in precedenza, in un laboratorio di fortuna costruito attorno alla statua, che non fu spostata di un centimetro.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 22-05-2013