Una piovra, un forziere, una sciabola e un fucile. E ancora: un dragone, un fiore, delle scope da strega. Non sono gli indizi di una mappa del tesoro, ma una miniera d’oro per gli amanti dei Lego che giace nelle acque in corrispondenza delle coste della Cornovaglia, centinaia di mattoncini spiaggiati dopo il naufragio di una nave mercantile nel 1997.

A raccontare questa curiosa storia c’é una pagina Facebook, Lego Lost At Sea: 5 milioni di pezzetti Lego che nel lontano 13 febbraio 1997 caddero in mare da un container della  nave Tokyo Express in seguito ad un’onda anomala.
Da allora, tutti quei mattoncini Lego vagano nell’Oceano e ogni tanto arrivano sulle spiagge, per la gioia dei bambini. E non solo.

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I Lego perduti sono stati ritrovati sulle coste della Cornovaglia, ma segnalazioni arrivano da quasi tutta la Gran Bretagna, nel Devonshire, in Galles e in Irlanda. Segnalazioni sono giunte anche da Melbourne, in Australia. A ricostruire la vicenda c’è un oceanografo statunitense, Curtis Ebbesmeyer, che sta tracciando le probabili rotte intraprese dai mattoncini in tutti questi anni. Secondo le sue ricerche, i Lego naufragati hanno percorso quasi 100 mila chilometri, più del doppio della lunghezza dell’Equatore.

La pagina Facebook è stata aperta invece da Tracey Williams, una signora inglese che nel 2010 ha ritrovato sulle spiagge del Devon meridionale moltissimi pezzetti Lego. La pagina ha tantissimi seguaci, oltre a più di 13 mila persone che hanno pubblicato sul social network i loro ritrovamenti: alghe, bombole da sub, fiori e dragoni. Alla ricerca del pezzo introvabile.

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Credits | Facebook (Lego Lost At Sea)

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ultimo aggiornamento: 23-07-2014