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La collezione primavera estate 2016 di Opaline si distingue per l’uso di tessuti naturali e leggeri quali il cotone di Jaipur e il cotone macramè di Bombai, trasferiti per la lavorazione a Tiruvannamalai solo dopo che ogni pezzo è stato precedentemente disegnato e modellato da in Italia.

Le grafiche multicolor sono realizzate attraverso l’antica tecnica del block-printing, eseguita con stampi di legno intagliati con le figure desiderate, imbevuti nelle tinture e pressati sulle superfici. Lo spirito e i colori speziati d’Oriente si traducono così in fantasie all-over di fiori, foglie, coralli, squali e civette, ispirati anche ai disegni originali degli archivi trasmessi di generazione in generazione dagli artigiani locali del villaggio. Sono gli uomini a cucire e assemblare i diversi capi, trasformando la creatività di Ingrun in una linea di camicie, pantaloni e short stile pigiama, abiti, caftani, camisole, tuniche e kimoni caratterizzati da silhouette essenziali e dettagliate con profili, piping e bottoncini a contrasto che diventano filo conduttore per i continui abbinamenti tra le diverse stampe.

All’abbigliamento si uniscono poi i bikini, le borse di plastica intrecciata, le pochette matelassé, le coperte trapuntate e i piccoli elefantini realizzati a mano dalle vedove di Tiruvannamali, con tutta la sapienza, la cura e la dedizione del ritmo d’india.

L’unicità di Opaline – parola sanscrita che significa gioiello – consiste nel reinterpretare la cultura e il talento di una terra spesso fragile e povera in una visione stilistica dal carattere “Glocal”, dove il concetto del manufatto locale svela il particolare fascino di un prodotto estremamente versatile, nonchalant e facile da indossare, capace dunque di fare il giro del mondo.

Partendo dall’icona del pigiama classico, Ingrun Von Keudell disegna e realizza una proposta nightwear, leisurewear e beachwear che offre la qualità e la leggerezza dell’handmade in India a tutti i tipi di clienti, e in particolare alla moderna generazione gipsy-smart: protagonista del bon vivre cosmopolita, rilassata, curiosa e sempre in viaggio, che ama mixare il classico e l’eccentrico, il boho e il sartoriale, lo spirito dei 70 e la contemporaneità, lo slowtime e il dinamismo, l’immagine e il comfort.

“Dress responsibly chic” è inoltre il messaggio di fondo di un progetto che oggi devolve il 5% dei suoi proventi all’Om Shanti Ngo, organizzazione no-profit che aiuta le vedove indiane a ritrovare la fiducia e la speranza attraverso il lavoro artigianale.

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ultimo aggiornamento: 09-05-2016