Molti giovani potrebbero essere stuzzicati dall’idea di tentare questo tipo di esperienza, anche per il fascino intrinseco che porta in dote. La cosa diventa ancora più appetibile in una fase congiunturale così difficile come quella che stiamo vivendo oggi, davvero avara in termini di occasioni di lavoro.

Le richieste più “accessibili” si orientano verso cuochi e steward. Ovviamente non producono numeri capaci di risolvere il dramma della disoccupazione, ma offrono un certo assortimento di possibilità.

E’ chiaro che i candidati, per aspirare all’ambito posto, devono avere certi requisiti che si aggiungono alla specifica formazione. Fondamentali sono la discrezione e un’ottima conoscenza della lingua inglese.

La prima, in particolare, può fare la differenza, specie in ragione del fatto che i grandi panfili vengono spesso utilizzati da vip e personaggi famosi, che pretendono delle persone delicate, eleganti e abbottonate.

Se non si hanno queste doti, la possibilità di ritagliarsi uno spazio nell’ambiente diventa davvero remota, perché già ci sono i paparazzi a rompere le scatole. Chi è cortese, raffinato e professionalmente all’altezza può tentare questa strada, anche come esperienza transitoria, per arricchire il curriculum, a condizione di non soffrire del mal di male.

Per uno stewart lo stipendio parte in genere dai 2 mila euro al mese, mentre per un cuoco si può toccare quota 4 mila. In quest’ultimo caso non si tratta di una cifra stellare, rispetto a quelle che si possono guadagnare in un ristorante di lusso, ma i paperoni che frequentano gli yacht possono essere ancora più generosi se si riesce a conquistare il loro palato.

In base alle esigenze dell’armatore, i contratti possono essere stagionali o a tempo indeterminato. In entrambi i casi offrono una buona opportunità per crescere e costruirsi una reputazione, con tutto ciò che ne consegue. Alcuni di voi, a questo punto, staranno già riflettendo sulla cosa, ma il traguardo non è così facile da raggiungere, perché la concorrenza è tanta e di qualità. Più facile, per gli italiani, “imporsi” in cucina, per l’eccellenza della tradizione gastronomica del nostro paese.

Una chance in più può giungere dalle scuole e dai corsi tarati per le figure professionali richieste in ambito nautico. Quando ci si sente pronti, si può far ricorso alle agenzie specializzate nel reclutamento di personale di questo tipo, che si trovano soprattutto all’estero. Del resto, gli yacht portano solo in pochi casi la nostra bandiera tricolore…

Via | Voglioviverecosi.com

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ultimo aggiornamento: 10-09-2013