Il riconoscimento è giunto a Montecarlo negli scorsi giorni, aggiungendo un’altra freccia all’arco di questo panfilo di 55 metri, presentato in anteprima mondiale al Monaco Yacht Show 2013.

A suo favore hanno giocato gli interventi fatti per renderlo meno impattante sull’ambiente. La matrice eco-friendly nasce dall’impiego di materiali e tecnologie innovative, come il sistema che riassorbe una parte delle emissioni e come la geografia dello scafo, che riduce la resistenza in acqua e quindi migliora l’efficienza nel consumo di carburante. Il modello è inoltre illuminato con luci a LED di nuova generazione.

Questo “albergo galleggiante” è stato varato presso i cantieri di Livorno. Plasmato in acciaio e alluminio, basa la sua architettura navale sulla collaudata piattaforma Benetti, ma porta con sé elevati contenuti di innovazione, soprattutto in termini compartimentazione e allestimento.

Sono tanti gli elementi che rendono questo yacht un custom d’avanguardia: dalle soluzioni d’arredo al grande lavoro d’illuminotecnica, passando per le inedite soluzioni architettoniche e la combinazione dei materiali, che enfatizzano il rapporto con il mare, conferendo inoltre un aspetto sportivo e moderno.

L’Ocean Paradise è stato sviluppato in modo perfettamente aderente alle specifiche dell’armatore, che ha voluto ambienti minimalisti ma non freddi, in una tela aperta al mondo circostante. Il risultato è impeccabile, anche sul piano estetico e funzionale.

Dentro ci sono quattro cabine per gli ospiti, tutte disposte sul ponte inferiore. Ognuna di esse è dotata di servizi di grandi dimensioni, con vista panoramica garantita dall’adozione di ampi oblò. La suite Armatore è sul ponte principale, impegnandone l’intera porzione prodiera in cui la struttura è sviluppata a tutta larghezza.

Si tratta di un ambiente privilegiato per posizione e dimensioni, ma anche per soluzioni come la terrazza laterale impiegabile nel corso della navigazione. Qui come in tutta la nave, il lavoro sviluppato dai designer e dagli ingegneri Benetti per la realizzazione di soluzioni di illuminotecnica atte a creare sempre la giusta atmosfera è stato molto intenso.

Tra le numerose soluzioni adottate per lo sfruttamento ottimale degli spazi spicca la beach area con annessa zona relax e servizi al coperto e grande piattaforma ottenuta a poppa con l’abbattimento del portellone. Per realizzare un’area all’aperto che sia riservata e indi-pendente dalle operazioni relative la movimentazione dei tender e dei toys, il cantiere ha sviluppato un’apertura laterale dotata anche di piattaforma per l’ormeggio delle due moto d’acqua o del tender di 6,2 mt, anch’esso custom made disegnato da Philip Cabon per Tender Ship Yard.

L’Armatore, che tra le sue attività si interessa pure di interior design, ha partecipato molto attivamente allo sviluppo del progetto, anche negli ambienti più piccoli, con l’obiettivo di garantire un’atmosfera essenziale ma sempre naturale ed accogliente, dove compaiono elementi come teche e giardini Zen ai quali è demandato il riuscito compito di infondere serenità percettiva. L’esito di questi sforzi è davvero ammirevole.

Dal punto di vista tecnico, l’Ocean Paradise mantiene una configurazione classica, con scafo dislocante in acciaio e motorizzazione affidata a due CAT 3512C con 2.367 HP (1765 kW) di potenza, che assicurano prestazioni adeguate. L’autonomia tocca quota 4.000 miglia nautiche alla velocità di crociera economica di 12 nodi.

Via | Luxuo.com

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ultimo aggiornamento: 05-10-2013