Molto buono il terzo trimestre in Cina, ma anche nei mercati nuovi ed emergenti. Positivi i risultati in Giappone e nelle consuete piazze orientali di sbocco dei suoi aristocratici modelli, amati da principi, divi dello spettacolo e capitani di industria.

Questi elementi rendono più antipatica l’ipotesi di un SUV in un futuro non troppo lontano. Pensare a una vettura del genere con lo “spirito d’estasi” sulla calandra mi mette una tristezza infinita, perché a mio avviso svilisce una tradizione nobile, senza che neppure vi sia il bisogno finanziario di farlo, visti i buoni numeri di mercato delle opere di Goodwood, i cui volumi produttivi non possono crescere oltre una certa soglia, per non comprometterne l’esclusività.

Anche se la richiesta, specie in Cina, è alta per questa “categoria merceologica”, la Rolls Royce non dovrebbe piegarsi a tendenze del genere. Lo impone la tradizione. Qualcuno dirà che lo ha fatto Porsche e che lo faranno anche Bentley e Lamborghini, ma questo non significa che sia la cosa giusta.

Un marchio esclusivo come quello britannico dovrebbe evitare simili derive, perché il gusto della tradizione deve prevalere e non soccombere alle mode, specie quando non è la parola classe a spingere certi trend. Purtroppo i vertici della casa d’oltremanica sembrano orientati a una scelta diversa, forse perché privi di un amore vero per il marchio che rappresentano.

Così da Goodwood arriva la conferma sul fatto che si sta pensando a un prodotto del genere. Io spero ancora in un pentimento, ma l’amministratore delegato Torsten Müller-Ötvös sembra proiettato in questa direzione, anche se c’è ancora qualche margine di riflessione. Speriamo che il tempo porti buoni consigli. Se il progetto andrà avanti, i suoi frutti dovrebbero vedersi nel 2017. Per me sarebbero frutti amari!

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ultimo aggiornamento: 15-10-2013