Koboshi Project for Fukushima nasce per rendere omaggio alle vittime dello scoppio della centrale nucleare di Fukushina di quattro anni fa. Si tratta di un’iniziativa dello stilista Kenzo, e della mostra di una serie di bambole Okiagari-koboshi di tipo Daruma, di cartapesta. Le bamboline quando cadono si rialzano, e sono simbolo della capacità di resistere del popolo giapponese.

Lo stilista commenta così l’iniziativa:

“Ho creato un’iniziativa per rendere omaggio alle vittime della strage di Fukushima. Le Okiagari Koboschi sono bambole tradizionali giapponesi che quando cadono si rialzando proprio come la popolazione giapponese piagata dallo Tusunami nel 2011. Anche io avevo una bambolina simile da bambino”.

I personaggi noti che hanno partecipato al progetto sono mangaka (come Monkey Punch, Leiji Matsumoto, Tetsuya Chiba), illustratori, artisti italiani e provenienti da tutto il mondo, soddisfatti di sostenere per non dimenticare l’immane tragedia, e sostenere chi è sopravvissuto. Ma anche vip come gli attori Alain Delon, Jean Reno, gli chef Dominique Bouchet e Paul Bocuse, gli stilisti Jean-Paul Gaultier e Jean-Charles de Castelbajac, il violinista Ivry Gitlis.

Kenzo ha aggiunto:

“È stato importante per loro ed è stato anche il modo per consolidare una forte amicizia.”

Dove vedere le piccole creazioni? Fino a 24 aprile presso l’Istituto di Cultura Giapponese in via Antonio Gramsci 74 a Roma, e dal 9 al 12 aprile sarà spostata al Romics, Festival del fumetto e dell’animazione in programma alla Nuova Fiera di Roma in Via Portuense 1645 In questa occasione sarannno aggiunte altre 150 koboshi.

Dopo la mostra itinerante le bambole saranno donate alla popolazione di Fukushima come simbolo di perseveranza, per non smettere mai di lottare e di rialzarsi. Nella foto del post vedete la bambola disegnata da Takada Kenzo.

[Via Romics]
[Foto Koboshi Project for Fukushima @facebook]

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ultimo aggiornamento: 17-03-2015