Warhammer 40.000 – Proseguiamo la storia dell’Imperatore del gioco da tavolo Warhammer 40.000. Lo avevamo lasciato alle prese con la creazione dei Primarchi, ma in realtà aveva un grande sogno: voleva riunire l’umanità dispersa e frammentata per la galassia durante l’Età della Lotta. Ecco dunque l’idea: iniziare quella che sarebbe diventata nota come Grande Crociata. All’inizio l’Imperatore guidava i suoi soldati modificati geneticamente in prima linea durante le battaglie. Ecco che così parecchi mondi finirono per capitolare e passare sotto il controllo dell’Imperatore.

Warhammer 40.000: l’Imperatore alle prese con la Grande Crociata e l’Eresia di Horus

Inoltre mentre conquistava mondi e riuniva l’Umanità, l’Imperatore riuscì anche a ritrovare i Primarchi dispersi: in questo modo iniziò anche a usarli per creare le basi genetiche per riuscire a stabilire il processo di formazione degli Space Marine. Dopo un po’ di tempo l’Imperatore decise di tornare sulla Terra e ai suoi laboratori, in modo da lavorare a misteriosi progetti.

Decise così di lasciare l’Impero ai suoi figli, i Primarchi: furono loro a guidare la Grande Crociata da lì in poi. Il figlio prediletto dell’Imperatore era Horus, il primo Primarca ad essere ritrovato e colui che venne nominato per il suo valore Comandante dell’Imperium. La Grande Crociata si concluse formalmente con l’Eresia di Horus: Horus decise di ribellarsi all’Imperatore, trascinò con sé nove Legioni degli Space Marine, parecchi reggimenti della Guardia Imperiale, si convertirono tutti al Caos e iniziò una guerra civile di portata galattica.

Horus giunse fino sulla Terra, assediò il Palazzo Imperiale, ma ancora l’Imperatore pensava di poter far rinsavire il figlio. Perfino quando combatterono l’ultimo duello era convinto di ciò. L’Imperatore era restio ad usare la piena portata dei suoi poteri, non si rendeva conto che invece Horus disponeva di tutti i poteri degli dei del Caos. Horus non si fece scrupoli: tagliò la gola al padre, gli distrusse un occhio e gli spezzò la schiena. Mentre l’Imperatore giaceva a terra, nella stanza entrò un Terminator per aiutare l’Imperatore: Horus gli fece assaporare la sconfitta del capo dell’Imperium e poi lo sventrò. Solo a questo punto l’Imperatore si rese conto che Horus era irrecuperabile. Così creò una lancia di potere di energia psichica e la scagliò contro Horus.

La potenza del colpo fu tale che il Warp tremò e gli dei del Caos fuggirono: il potete dell’Imperatore, seppur gravemente ferito, era tale da consentirgli di distruggerli. Solo per un attimo Horus sembrò tornare quello di un tempo, ma l’Imperatore sapeva che il Caos avrebbe ripreso possesso del figlio. Così completò l’opera strappandogli l’anima e distruggendolo per sempre. Fu Rogal Dorn, Primarca dei Magli dell’Imperatore, a ritrovarlo in queste gravi condizioni: lo riportò sulla Terra e qui ricevette le istruzioni per costruire il Trono d’Oro (assemblato dall’Adeptus Mechanichus) ovvero ciò che ancora tiene in vita l’Imperatore.

Foto | Blaine Tillack

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ultimo aggiornamento: 23-06-2015