A Ramallah, capitale della Cisgiordania, un gruppo di ragazze pacificamente “ribelli”, ha aperto dinanzi al ben noto coffee shop di Baladna, nella downtown, dedicato in esclusiva agli avventori maschili, un locale che sta facendo già molto parlare di se, in quanto ‘only for girls’.
Un pianoforte, carte da gioco, una scatola di backgammon e 8 donne a gestire il singolare caffè, al cui interno si servono bibite, cibo da fast food e dove viene offerta la possibilità di fumare in narghilè rosa. L’ideatrice di tutto questo è Balsam Qaddoura, una studentessa di 21 anni che ha sentito l’esigenza di rompere gli schemi e mettere su un posto confortevole e per sole ragazze. Le famiglie delle 8 giovani imprenditrici hanno dato una mano dal punto di vista economico, ma gli affari sembrano andare già a gonfie vele, la voce si sparge e le clienti non mancano.
La ragione della ricerca di spazi al femminile non nasce da particolari divieti o restrizioni, ma da regole sociali non scritte ben radicate nella società. Gli uomini, ma anche alcune signore piuttosto “conservatrici” non vedono di buon occhio chi è alla ricerca di libertà cui non dovrebbe aspirare. E quindi non è raro vedere occhiate di disappunto nei confronti di donne che parlano a voce alta, non indossano il velo o fumano in pubblico, specie sigarette, sebbene siano molto poche coloro che lo fanno.
Il coffee shop in rosa è solo uno dei nuovi luoghi per solo pubblico femminile. Molte palestre, infatti, sono già sorte con l’intento di permettere alle iscritte di sentirsi libere nell’abbigliamento e di non essere messe sotto pressione da presenze maschili. I sostenitori dei diritti delle donne avanzano preoccupazioni in merito, temendo che si crei un’ulteriore scissione fra le due metà del cielo, di cui una, quella popolata da uomini con stili di vita patriarcali, non è ancora pronta a confronti paritari, tanto da usare la molestia verbale come arma a sostegno della propria egemonia.
Sarà, dunque, una ribellione al femminile che usa la divisione a sostegno dell’uguaglianza a portare alla parità di generi? O la scelta di creare spazi propri, vista la società maschilista mediorientale, servirà solo a ghettizzare ulteriormente? Di tutto cuore, fra le due, ci auguriamo la prima soluzione.
Via | NewStraitsTime
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