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Molta gente si chiede come si faccia a distinguere un diamante vero da uno falso. La materia è complessa e non può essere ridotta a schemi. Ho contattato sull’argomento una mia amica laureata in chimica e specializzata in gemmologia, che lavora nel settore, per avere conferma della difficoltà anche per i professionisti di scoprire subito eventuali inganni, se ben confezionati.

Mi ha detto che ormai i falsari riescono a creare pietre false così simili a quelle vere che sono difficili da distinguere anche per un occhio esperto. Solo strumenti sofisticati che investigano a livello atomico riescono a smascherarli.

Per gli altri casi, ho trovato in rete degli utili suggerimenti, che vanno presi per quello che sono, evitando di attribuirgli un significato superiore. Il sito di Diamant-Gems illustra alcuni metodi che possono aiutare a differenziare un diamante da uno zircone:

-Si prenda un foglio bianco e si disegni sopra un punto nero. Poi si posizioni la pietra su quest’ultimo, con la corona verso il basso e il padiglione verso l’alto. Se si tratta di uno zircone, il riflesso circolare del punto nero apparirà facilmente visibile attraverso il padiglione. Quasi impercettibile, invece, sul diamante.
-Si prenda una bilancia di precisione e si valuti il peso. Per lo zircone si leggerà nell’indice un valore quasi doppio, a parità di taglia.
-Si guardi il corpo della pietra con una lente di ingrandimento. Nel diamante non dovremmo vedere graffi, righe e sfregature, perché questi gioielli della natura sono incredibilmente resistenti e ci vuole molto per inciderne delle ferite. In un vero diamante, poi, gli angoli dove le faccette si incontrano devono essere ben appuntiti.

In rete si trovano altri consigli utili:

-Si prenda la pietra, se libera dall’incastonatura, e la si metta su un giornale. Nel caso di un diamante vero non dovrebbe essere possibile la lettura dello scritto. Se invece si percepisce il testo, come osservato da una lente di ingrandimento, saremmo di fronte a un falso.
-Si respiri sul diamante. Qualora sia vero, l’effetto appannatura si dovrà dissolvere subito, perché il diamante non trattiene la condensa. In caso contrario i conti non tornano.
-Si guardino i colori riflessi del diamante sottoposto a una fonte luminosa: se si registra un effetto arcobaleno, piuttosto che tonalità di grigio, la pietra non riflette la luce come un vero diamante.

Un altro metodo è quello di sfregare la pietra contro una superficie di vetro. Nel caso di un diamante vero il danneggiamento dovrebbe vedersi solo sul vetro, non sulla pietra.

Ovviamente quelli prima enunciati sono dei metodi “artigianali”, che permettono di smascherare i falsi nel caso in cui non siano perfettamente eseguiti. Le pietre create in laboratorio, però, hanno spesso proprietà molto simili a quelle vere, rendendo difficile il riconoscimento, per questo è sempre utile avvalersi dell’esperienza, della competenza e delle apparecchiature dei professionisti, meglio se di adeguata fama, specie in caso di acquisti di un certo impegno economico. In situazioni del genere, a fare la differenza, potrebbe essere anche la serietà e l’onestà dei venditori.

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ultimo aggiornamento: 21-01-2014