L’elettroforesi proteica è un esame molto noto e viene anche chiamato dagli esperti quadro sieroproteico, perché serve per misurare le proteine plasmatiche albumina, alfa-1, alfa-2, beta e gamma al fine di verificare la funzionalità epatica. Avviene attraverso un semplice esame del sangue, ovviamente fatto la mattina dopo circa 12 ore di digiuno.

Gli esiti possono dimostrare o valori standard, oppure un aumento o un abbassamento del livello. Nel caso dell’ alfa1 globuline, l’aumento può indicare una gravidanza, una malattia infettiva, una neoplasia, l’uso di contraccettivi orali o un’infiammazione, invece la diminuzione può segnalare un enfisema polmonare, la sindrome nefrosica o la sclerodermia. I valori in aumento dell’ alfa2-globuline, invece, indicano un potenziale infarto del miocardico, la sindrome di Down o la sindrome nefrosica, il diabete mellito, il morbo di Hodgkin, neoplasie o sarcoidosi. Se ci troviamo con livelli in calo, anche in questo caso, potrebbe esserci la presenza del diabete mellito, di una pancreatite, di una forma virale di epatite o di artrite reumatoide.

La beta-globuline sono invece importanti per diagnosticare cirrosi epatica, gravidanza, dislipoproteinemie, macroglobulinemia, sindrome nefrosica se i livelli aumentano, mentre lipoproteinemia congenita, atransferrinemia, enteropatie essudative se i livelli diminuiscono. Infine la gamma-globuline che compre IgA, IgM, IgG, IgD, IgE. In questo caso s’innalzano se ci sono infezioni batteriche, malattie autoimmuni, tossicodipendenza, leucemia, neoplasia, infezioni congenite, ecc.

Via | Albanesi

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ultimo aggiornamento: 30-06-2013