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Si tratta di venti opere in un percorso tra gli spazi interni ed esterni che mette in sintonia natura, architettura e le opere della Collezione permanente di Villa Panza. I due artisti, con modalità differenti, mettono in evidenza la forza creatrice della natura e la contraddizione che nasce nella società contemporanea dallo sfruttamento di tali energie da parte dell’uomo.
I due artisti lavorano con materiali diversi prendendo in considerazione la “terra”, vista come elemento di una natura potente, che genera la vita e ne determina le trasformazioni. Roxy Paine (New York, 1966) lavora seguendo il principio della riproduzione con l’impiego di materiali sintetici, colonizzando gli ambienti con opere che riproducono fiori, piante e funghi, Meg Webster (San Francisco, 1944) invece, declina questa tematica realizzando veri e propri monumenti dedicati alla terra, sorgente instancabile di vita.
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