“Penny Penny Day” è una festa popolare di  origine anglosassone che nelle township sudafricane si ripete ogni anno il 5 novembre. Una festa che consiste nel travestire i bambini da donna, con gli abiti delle loro mamme, e andare in giro a chiedere un penny – da qui  il nome della festa  – in cambio di danze e canzoncine tipiche.

Penny Penny Day è anche il titolo della mostra fotografica che Marco Casino ha realizzato e presentato  al grande appuntamento internazionale sulla fotografia, Rencontres d’Arles 2015, che si tiene ogni anno nella cittadina d’Arles nel sud della Francia.
Dal 6 luglio al 20 settembre il festival – dedicato ques’tanno al fotografo Lucien Clergue, nato ad Arles e morto nel 2014 – espone ben 3.500 immagini in 35 mostre, pensate da 39 curatori. Tra queste quella dell’italiano Marco Casino, un progetto fotografico sul Sudafrica del post-apartheid.

In mostra le immagini di questi bambini, truccati e vestiti da donna, esposte a  Rue de la Libertè, nel pieno centro della città, in uno spazio  di proprietà della fondazione Manuel Rivera-Ortiz.

Rencontres d’Arles è un festival che concede molto spazio alla fotografia emergente, all’innovazione, un evento che vuole andare oltre il momento espositivo, che vuole eludere la fissità, già prerogativa dell’immagine: “Che cosa è un festival? Né un museo, né una fiera, è altro. Un festival deve sfuggire a questa trappola del né-né per riaffermare la sua libertà”, scrive il direttore artistico Sam Stourdzé.

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ultimo aggiornamento: 11-07-2015