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Sinchronicity. Contemporanei, da Lippi a Warhol è la mostra che si inaugura il 25 settembre al Museo di Palazzo Pretorio di Prato. Non si tratta di un confronto per contrasto, ma di sincronicità. Il curatore del Centro Pecci, Stefano Pezzato, ci mette di fronte fino al 10 gennaio 2016 ad un arte che è sfuggita alla storia e si unisce nello sguardo di noi contemporanei per trovare dei nessi nuovi. Warhol e Filippo Lippi? Più simili di quanto credevamo.

Nelle sale del museo di Prato, dove sono conservati i capolavori dell’arte del Rinascimento, come le opere di Filippo Lippi, Agnolo Gaddo, Donatello, Bernardo Daddi in rigoroso ordine cronologico, sono pronte ad un inaspettato “Big Bang” curatoriale, che stravolgerà la loro disciplinata impostazione. L’allestimento sarà un alternarsi di pale tardogotiche e opere del dopoguerra: Warhol, Dalì, Pistoletto, Matthew Barney e Vanessa Beecroft e dell’800. Non solo: Caravaggio faccia a faccia con Marina Abramovic, lo scultore Piero Gilardi con le nature morte del ‘700.
Non è un azzardo, è solo una visione di un’arte senza tempo, con lo stesso senso.

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Sono 30 le opere contemporanee scelte per la mostra che si snoda tra il piano terra e il terzo piano del museo. Ma niente paura: il percorso prevede un chiarimento per tutti, sulla concezione dell’attualità nell’arte, a costo di dimenticarne dopo i riferimenti cronologici. Così confonderete il ritratto di Filippo Lippi dell’affresco sulla Disputa di Simon Mago con il ritratto di Lucio Amelio, Giuliano Gori, o di Valentino di Andy Warhol. Vi sembrerà uno scherzo della vista la somiglianza concettuale tra la Madonna della Cintola in trono di Filippo Lippi e il taglio centrale quasi dalla forma di una “mandorla” del Concetto Spaziale di Lucio Fontana del 1962.

L’arte diventa un fenomeno in cui l’attualità siamo noi, che uniamo concetti e sensazioni apparentemente lontani: lo spazio, il colore, la forma; le paure e le speranze umane, dio e il mercato, la fama e l’abbandono, ogni elemento alla base delle ricerche degli artisti di tutti i tempi, che ci offrono inconsapevoli rivelazioni lampo e senza date.

Foto| Museodipalazzopretorio

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ultimo aggiornamento: 23-09-2015