Chiudete il Museo Lombroso! No, lasciatelo aperto!
Sostenitori e detrattori del Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso, il museo di antropologia criminale fondato a Torino da Cesare Lombroso nel 1876 presso l’università che ospita la sua collezione privata si scontrano online.

Le teorie dello studioso, fondatore dell’antropologia criminale che si basa sulla fisiognomica, sono ormai superate (e la cosa è ben nota), ma c’è chi non è d’accordo con l’esistenza stessa del museo. Un paio di settimane fa infatti il Comitato No Lombroso ha lanciato una petizione su Change.org per farlo chiudere:

“Ad oggi le sue teorie, che si basavano sulla fisiognomica, sono riconosciute false e senza fondamenti scientifici, ma quel museo resta ancora aperto e mostra al suo interno centinaia di crani, diversi scheletri e ricostruzioni di volti in cera, ma con peli e capelli originali (vedi foto). Di questi resti umani, che furono trafugati da Lombroso e dai suoi seguaci illegalmente, ne sono presenti ancora quasi mille all’interno del museo, resti che l’Università di Torino deve restituire ai comuni di appartenenza perchè ottengano una giusta e dignitosa sepoltura”

Dall’altra parte però ci sono i difensori di questa collezione, che hanno lanciato una contro-raccolta di firme sempre sulla stessa piattaforma:

“Alcune persone hanno pensato di farlo chiudere… adducendo ragioni di razzismo o ‘cavolate’ simili… senza neanche comprendere il senso del museo e senza aver mai neanche studiato nulla in materia tanto da non capire che le teorie di Lombroso sono state ampiamente superate da altre teorie (come avviene in tutti gli ambiti) ma che comunque fanno parte della storia della criminologia, e per Torino dovrebbe essere un onore poter ospitare un museo di questo tipo”

Una situazione insomma decisamente bizzarra. Tanto quanto il museo stesso.

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ultimo aggiornamento: 29-09-2015