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Sto lavorando come non mai e in nuovi tentativi a delle figure all’aria aperta, così come le colgo, fatte come paesaggi. Si tratta di un vecchio sogno che mi assilla da sempre e che io voglio realizzare una volta per tutte, ma è difficile (Monet, sul dipinto Donna con il parasole girata verso destra, 1886)

La Galleria D’Arte Moderna di Torino si prepara a mostrare i capolavori del Musée d’Orsay di Parigi: dal 2 ottobre al 31 gennaio 2016 sarà Claude Monet il protagonista assoluto della retrospettiva che fa seguito alle precedenti mostre della Gam dedicate agli Impressionisti (prima Degas, poi Renoir). 40 opere in Italia per percorrere le trasformazioni stilistiche dell’artista parigino e del movimento impressionista nato dalla sua opere: Impressione: levar del sole del 1872. Per la prima volta in Italia anche Colazione sull’Erba del 1866.

Osservare da vicino i dipinti del maestro è percorrere insieme a lui il sogno di un’arte che respingeva l’accademismo, le regole tradizionali della pittura, per vedere la realtà attraverso una nuova teoria della visione ed un’estetica raffinata diffusa dalle stampe orientali. Monet sembra, o vuole confondere i soggetti tanto che negli anni vissuti a Giverny la natura ha la stessa centralità dei soggetti umani. Le Ninfe come le Donne in Giardino del 1866: quello che conta è l’impressione, sotto la luce graffiante del sole.

La mostra alla Gam ripercorre tutte le tappe dei suoi studi sulla luce e sulla sensazione che l’elemento più complesso dell’arte ha su persone. Per questo Monet osserva non le tappezzerie dei salotti borghesi, ma i luoghi all’aperto: la riviera ligure, giardini, piazze, strade, come Rue Montorgueil in festa del 1878, architetture e boschi esposti agli eventi atmosferici come la poca luce del tramonto, o la nebbia della Cattedrale di Rouen. La vera sfida per Monet è la luce accecante (Il portale e la torre Saint-Romain) contenuta nel colore bianco del dipinto La Pie del 1864 dove l’artista riduce all’essenzialità del bianco la gamma cromatica. A proposito di quest’opera il critico Félix Fénéon affermò:

Il pubblico che aveva fatto la bocca ai pastelli dai colori bituminosi preparati dai capocuochi delle scuole e delle accademie, era disgustato da questo tipo di pittura chiara

'White Water Lilies', 1899. Found in the collection of the State A Pushkin Museum of Fine Arts, Moscow. (Photo by Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images)

I colori impastati e i “colpi” di pennello che creano “spessori prensili” sulla tela, ci danno la sensazione di toccare le sue visioni obiettive sulla realtà, ma talmente armoniose che si può vedere oltre quegli istanti di pura bellezza, precaria e fuggevole.

Informazioni:

Orari:
Da Martedì a Domenica: 10.00 – 19.30
Lunedì chiuso

Biglietti:
Intero: € 12
Ridotto: € 9

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ultimo aggiornamento: 30-09-2015