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    Settanta artisti per sette mostre, ma da vedere in un’unica grande esposizione che raccoglie al primo piano della Triennale di Milano le opere più rappresentative degli ultimi 50 anni dell’arte italiana: dagli anni ’70 ad oggi. Il 26 novembre, giorno di apertura, potremo toccare con mano la storia dell’arte contemporanea, quella che sfugge il più delle volte agli sviluppi lineari del tempo. 120 opere accompagnate da video screening, performance, conferenze e talk, divise in 7 sale basteranno a proiettarci nelle composite dinamiche della contemporaneità? Facciamoci supportare in tutto il percorso della mostra dalle opere site-specific dal titolo di Qui, ora e altrove: Site-Specific e dintorni, che svincolano l’arte da limiti temporali e spaziali. Quando si tratta di progetti artistici così variegati, di artisti e linguaggi così differenti uniti in un “unico progetto plurale” per orientarci potremmo partire dal suggerimento del curatore Vincenzo De Bellis e partire da qui: dal titolo Ennesima, per esempio.

    I titolo della mostra è ripreso dall’opera di Giulio Paolini: Ennesima (appunti per la descrizione di sette tele datate 1973), presente in mostra vicino a Vincenzo Accame, Yuri Ancarani, Gianfranco Baruchello, Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Maurizio Cattelan, Francesco Clemente, Roberto Cuoghi, Gino De Dominicis, Lara Favaretto, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Luigi Ontani, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Luca Vitone e tanti altri. Con la prima versione dell’opera Giulio Paolini vuole rappresentare il processo infinito dell’immagine pura dell’arte che raggiunge una sua identità solo nel racconto della storia.

    Le sale corrispondono ognuna ad una mostra autonoma organizzata in diverse tipologie: una collettiva tematica dal titolo Per la scrittura di un’immagine, che si concentra sull’importanza dell’iconografia nell’arte fino ad oggi; una mostra collettiva dal titolo L’immagine della scrittura sul movimento artistico di poesia visiva del gruppo ’70; una mostra personale su Alessandro Pessoli: Sandrinus, il tutto prima delle parti; una mostra collettiva che ruota intorno alla performance dal titolo La performance dal tempo sospeso: il tableau vivant tra realtà e rappresentazione.
    La mostra documentaria dal titolo L’archivio corale: lo Spazio di via Lazzaro Palazzi, l’esperienza dell’autogestione e AVANBLOB, attività del gruppo di artisti che hanno proposto un’arte storicizzata per scuotere le coscienze. Ultima sala 2015: tempo presente, modo indefinito, mostra collettiva generazionale su artisti nati tra la metà degli Anni Settanta e Ottanta.

    Informazioni

    Aperta dal 26 novembre 2015 al 6 marzo 2016; il costo del biglietto è di 8.00, 6.50 e 5.50 Euro. Gli orari di apertura da martedi a domenica dalle 10.30 alle 20.30; chiuso il lunedì.

    Foto|triennale.org

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  • ultimo aggiornamento: 19-11-2015