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Alcune delle opere del pittore belga René François Ghislain Magritte (1898-1967), considerato il maggiore esponente del surrealismo in Belgio, sono diventate delle vere e proprie icone.

In La Trahison des images (Ceci n’est pas une pipe) (1928) ad esempio, realizzata quando l’artista aveva trent’anni, Magritte rappresenta una pipa dipinta su uno sfondo giallo, con sotto la scritta “Ceci n’est pas une pipe/Questa non è una pipa”, che può confondere lo spettatore. Ma in realtà l’artista ha ragione: quella non è una pipa, ma la rappresentazione di una pipa, rinnegando così la pittura classica, secondo cui non c’era differenza tra l’oggetto reale e la sua rappresentazione.

Invece in Les Amants (1928), di cui ne esistono due versioni, il pittore raffigura un bacio, inquietante, tra persone con il volto coperto da un lenzuolo. Ma tra le opere più famose c’è anche Golconda (1953), in cui Magritte raffigura una serie di uomini in bombetta – un tema ricorrente (vedi anche L’homme au chapeau melon e Il figlio dell’uomo, quello con la mela verde in primo piano) – che cadono dal cielo come fossero pioggia.

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ultimo aggiornamento: 21-09-2016