C’è tempo fino al  26 febbraio 2017 per la mostra dedicata al lavoro dell’artista afroamericano Jean-Michel Basquiat, allestita al MUDEC di Milano.

Un artista oltre i graffiti, un pittore consapevole della storia – sua e dell’arte – e degli strumenti di cui disponeva. E’ questo uno dei possibili ritratti dell’artista che emergono dalla mostra, attraverso 140 opere, divise per luoghi e tempi, dove il visitatore può guardare da vicino la linea e la gestione dello spazio di Basquiat, che appaiono, comunque si giudichi il suo lavoro, di notevole importanza.

Un istinto che, però, complice anche l’indole curiosa di Basquiat, è stato sostenuto da una riflessione forte sul suo essere afroamericano, soprattutto in un mondo che lo applaudiva come artista, ma lo rifiutava per il colore della pelle.

Ricordando la prima personale di Basquiat, realizzata a Modena nel 1981 da Emilio Mazzoli, il percorso espositivo mette in discussione le catalogazioni banali, riportando l’attenzione su un artista importante e complesso, che in qualche modo non ha mai smesso di cercare le proprie radici. “Una frase sua celebre – ha concluso il curatore Gianni Mercurio – era quella che diceva: io non ho bisogno di andare in Africa, l’Africa è dentro di me”.

 

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ultimo aggiornamento: 31-10-2016