Fra i protagonisti dell’Expo 2015 c’è anche Montablanc. La casa tedesca è nota nel mondo per la produzione di penne, orologi, gioielli e pelletteria, identificati dal simbolo della stella bianca.

A Milano, però, non si ammirano questi prodotti, perché l’impegno del marchio è focalizzato sulla cultura e sull’uso della parola scritta, impronta indelebile della nostra civilizzazione. Scolpite nella pietra incise nell’argilla, stilate su cuoio o pergamena, le lettere pazientemente composte si aggregano una alla volta formando prima parole, poi frasi. Insieme diventano una storia, un’idea, un pensiero.

Fatta di inchiostro su carta, ogni parola che nasce sulla pagina è espressione di un’esperienza umana condivisa. Un mondo senza parole è un mondo senza civiltà, dove non esiste letteratura, poesia, idee creative, emozioni, ricordi. Con le sue origini profondamente radicate nella tradizione della scrittura, Montblanc vuole contribuire a conservare e a far progredire la cultura in varie forme.

Per questa ragione, la maison ha colto l’occasione di prendere parte all’Esposizione Universale di Milano attraverso il racconto delle origini dell’uomo narrato all’interno del Padiglione Zero dove si interpreta il tema «Nutrire il pianeta» attraverso la storia dell’alimentazione, che coincide con quella dell’evoluzione della cultura.

La storia dell’uomo attraverso il segno che prima come incisione e poi come parola, manifesta il desiderio di tramandare il senso della propria esistenza. E’ con profondo orgoglio che Montblanc sostiene il Padiglione Zero nell’ambito del progetto “Montblanc racconta il Mondo” che si articola in due momenti diversi; attraverso la produzione delle grafiche esterne delle facciate Nord e Sud e con il libro “Le Opere dell’Uomo, i Frutti della Terra”.

Sulle due facciate del padiglione sono rappresentati i versi, i pittogrammi e le incisioni rupestri provenienti da epoche e culture molto diverse tra loro, che raccontano i primi segni grafici a testimonianza dell’esigenza dell’uomo di narrare il suo rapporto col cibo e con il mondo. Il libro “Le Opere dell’Uomo, i Frutti della Terra” è la celebrazione della bellezza delle parole nel tempo, attraverso le numerose tappe della civiltà umana.

Una raccolta di poesie in cui ogni opera rispecchia lo spirito creativo dell’autore e apre una finestra su un’altra cultura, su una diversa realtà spazio-temporale. Pur essendo scritte in lingue diverse che vanno dai geroglifici egiziani del 1500 A.C. al tedesco del 1700, passando per il cinese del 1200, tutte condividono lo scopo di raccontare una storia, trasmettere un’emozione o impartire saggezza al lettore. Attraverso le parole, questi pensieri sono stati accuratamente annotati e preservati affinché potessimo riscoprirli ancora.

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ultimo aggiornamento: 17-05-2015