Si è consegnato alla giustizia El Habib Gabardi, l’uomo che lo scorso 10 luglio aveva investito con il suo Peugeot Ranch la giovane Beatrice Papetti, che tornava a casa in bici assieme al cugino. Ricordiamo come il padre della ragazza avesse fatto proprio appello all’onestà e alla moralità dell’assassino di sua figlia, chiedendogli pubblicamente di costituirsi.

E così è stato. L’uomo dice di non essersi accorto della presenza di Beatrice lungo la strada Statale e di aver avuto paura dopo. Ragione che lo ha portato a scappare e a nascondersi, sperando di farla franca. In verità le indagini si stavano già stringendo attorno ad un numero sempre più esiguo di persone e l’uomo, di nazionalità magrebina, non avrebbe retto né alla pressione degli inquirenti, sempre più vicini a smascherarlo, né ai sensi di colpa per quello che aveva fatto. Questo lo ha portato a costituirsi.

Il Corriere riporta le testuali parole di El Habib Gabardi:

Non ho visto quella ragazza, ho avuto paura, non sono riuscito a pensare e sono scappato. Solo allora mi sono reso conto di quello che era successo, della tragedia che avevo provocato. E il rimorso è stato troppo forte, alla fine non l’ho più sopportato

Il giorno 13 luglio si sono svolti a Gorgonzola i funerali di Beatrice. I genitori della sedicenne, distrutti dal dolore, hanno chiesto ai pervenuti di non spendere soldi per i fiori ma di destinare quella somma ad un fondo per le vittime della strada.

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ultimo aggiornamento: 17-07-2013