Il tradimento coniugale è un grande dolore. Rappresenta per alcune coppie una sorta di fallimento. La vita a due, superata l’emozione dei primi tempi, è un progetto molto impegnativo. I partner sono come un’azienda (la famiglia) e lavorano insieme nella stessa direzione per tenere insieme una difficile organizzazione. A volte possono esserci problemi amministrativi (l’educazione dei figli) o economici, ma l’impegno dei coniugi permette il superamento di ogni avversità.

Scoprire però dopo anni di fatica e di rinunce che uno dei due è venuto a meno all’accordo iniziale è davvero un grave problema, che può portare al fallimento della società. È possibile però superare anche questo scoglio. È molto importante decidere insieme i tempi e le modalità di riconciliazione. Di solito è necessario creare una nuova azienda, basata su risorse diverse. Questo per dire che perdonarsi non è semplice ed è l’unico punto di partenza.

Stare insieme e continuare a rinfacciarsi certi errori può solo che portare a una distruzione totale del sentimento e della relazione. Non fa bene alla coppia e soprattutto fa malissimo ai figli. Qualcuno sceglie la strada della terapia di coppia, che è un’ottima soluzione per affrontare tutti i problemi e le questioni non dette. Un estraneo, in questo caso mediatore e medico, può guidare in positivo la comunicazione, aiutando i partner a capire quali siano ancora le cose importanti tra loro.

C’è chi non ha bisogno di uno psicologo e riesce a fare questo lavoro di analisi da solo, nel privato della sua casa. Resta comunque un punto fermo, il fatto che sia indispensabile dialogare e soprattutto capire come si sia arrivati all’infedeltà. In molte relazioni, il traditore non è l’unico colpevole. Come si scopre una scappatella? Non mettendo la testa sotto la sabbia e facendo molta attenzione ai comportamenti del partner, ai cambi di umore, d’impegno e anche di look.

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ultimo aggiornamento: 18-01-2013