La dieta Plank è un regime dimagrante proteico che apporta modifiche nel nostro metabolismo spingendo il corpo ad intaccare le riserve lipidiche per procurarsi l’energia necessaria per mantenersi in salute.
Questo tipo di dieta, che seppur non proprio recente continua ad avere molto successo nel mondo soprattutto tra chi abbia provato molte altre diete senza ottenere risultati soddisfacenti, permette di perdere fino a 9 kg in due settimane.

Infatti il menù settimanale tipo della dieta Plank elimina del tutto i grassi di origine non animale (ad esempio anche l’ottimo olio extravergine d’oliva), e quasi del tutto carboidrati semplici e complessi, che sono anche le nostre fonti energetiche primarie. Cosa accade, dunque, nel nostro corpo, costretto ad alimentarsi quasi esclusivamente di proteine di origine animale (carne, pesce, latticini e uova), e di (poche) verdure?

Come in tutte le diete proteiche, o aminoacidiche, si basa sul principio che il metabolismo di queste sostanze nutritive richiede un dispendio energetico superiore rispetto a quello necessario per assimilare i carboidrati, ragion per cui, se noi tagliamo drasticamente calorie, zuccheri e grassi, portiamo il corpo in una condizione di carenza energetica che deve essere compensata andando a recuperare fonti di riserva come gli accumuli adiposi. Fin qui, l’idea sarebbe anche vincente, e infatti funziona! Tuttavia, il metabolismo, al contrario di quanto potrebbe apparire, non accelera ma la contrario, rallenta!

Questo perché il nostro metabolismo per attivarsi (si tratta di un meccanismo regolato dagli ormoni), ha paradossalmente bisogno di cibo, quindi se non riduciamo in modo significativo la quantità di calorie giornaliere, soprattutto cominciando dalla prima colazione del mattino (che nella dieta Plank prevede un caffè amaro e un panino piccolo), il nostro corpo si metterà in regime di stand-by, riducendo al minimo il dispendio energetico. Ecco perché, una volta interrotta questa dieta, il pericolo è che reintroducendo i cibi “proibiti” il corpo tenda ad immagazzinare più in fretta di prima le riserve energetiche, e quindi tenda a recuperare i chili persi. Ne vale la pena?

Foto| via Pinterest

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 13-10-2013