A proposito di dieta vegetariana si sente davvero di tutto. Secondo i detrattori i rischi che si corrono eliminando dalla propria alimentazione le fonti proteiche animali sono innumerevoli: dall’anemia al blocco della crescita (per bambini e adolescenti).

Viceversa, coloro che hanno sposato, per ragioni etiche o solo dietetiche, questo regime alimentare, non smettono di magnificarne i benefici.

Certamente ridurre l’introito di proteine provenienti dalla carne o dal pesce può essere una scelta lungimirante per la prevenzione di molte malattie comuni tra la popolazione dei Paesi industrializzati. Il mangiare “animali morti“, al di là del possibile disagio psicologico, affatica il sistema digestivo e i filtri del nostro corpo e può recare danno ai reni, al fegato, contribuire ad aumentare i livelli di colesterolo (e malattie associate) e il numero dei radicali liberi nel sangue, a loro volta responsabili di accelerare il processo di invecchiamento.

I grandi consumatori di carne sono più soggetti a sviluppare cardiopatie e tumori. Detto questo, le proteine nobili di carne e pesce sono preziose dal punto di vista nutrizionale perché biodisponibili, ad esempio minerali come il ferro sono subito assimilabili dall’organismo se assunti dalla uova, dai frutti di mare, dal fegato di bovino eccetera. Naturalmente anche i vegetali, i legumi, i cereali, sono ricchissimi di ottime sostanze nutritive, come gli antiossidanti, le vitamine, i minerali e gli aminoacidi (le molecole da cui si formano le proteine). Pensiamo solo alla soia e ai suoi derivati.

Chi segua una dieta vegetariana – quindi comprensiva di latticini e uova – non rischia carenze nutrizionali a meno che non riduca anche al minimo le calorie (magari per dimagrire). Sono piuttosto la dieta vegana e quella crudista ad essere messe sotto accusa per essere troppo sbilanciate. Cosa si rischia a mangiare solo verdure, legumi, frutta e cereali? Bé, si rischia di impoverire il sangue, di diventare anemici. Ma per eliminare questo concreto pericolo , anche i vegani hanno molte armi dalla loro.

Parliamo di semplici integratori alimentari e supplementi vitaminici (come il complesso B e in particolare la vitamina B12) che possono compensare ciò che dall’alimentazione non viene assorbito. Lievito di birra, pappa reale, germogli e germe di grano, supplementi di vitamina D possono essere integrati nella dieta in modo da evitare i rischi di eventuali carenze nutrizionali e quindi consentire ai vegetariani di condurre una vita in perfetta salute e vitalità.

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ultimo aggiornamento: 31-10-2013