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Fino al 9 aprile, FontanaArte e le sue novità per il 2017 saranno ad Euroluce e in Corso Monforte a Milano. Novità assolute e pezzi timeless attingono dal DNA di FontanaArte, che da 85 anni produce oggetti di illuminazione senza tempo, che non hanno scadenza ma attraversano indenni le trasformazioni sociali e le ondivaghe manie della moda.

Ripartendo dalla profonda tradizione di ricerca e di tecnica manifatturiera, viene riscoperta la preziosità di vetro e metallo, anima pura di un’azienda nata come divisione artistica di una vetreria. Dopo 85 anni la tecnologia concede applicazioni e divertissement stilistici declinati in 6 tecnologie: soffiato a giro e a fermo, in lastra e in lastra termoformata, pressato e incamiciato. Il metallo è molto ricco con finitura cromo nero, oro, rame lucido, oppure nero con una superficie molto texturizzata che la rende “profonda” e mai “industriale”.
Tutti i nuovi prodotti sono con sorgente luminosa a Led.

La nuova collezione porta la firma di sette progettisti: quattro italiani e tre stranieri. Setareh, di Francesco Librizzi, sofisticato architetto siciliano con studio a Milano, è una famiglia di lampade da tavolo e da sospensione che si declina in 15 combinazioni diverse e che, nella sua leggerezza, si propone di dare uno spazio alla luce.

Equatore, di Gabriele e Oscar Buratti, in due nuance rosa/rame e fumè/grigio, archetipo della tradizionale abat-jour, ha una calotta di vetro che si illumina grazie a un disco centrale di Led.
Galerie di Federico Peri, è una famiglia di oggetti sofisticata in cui convivono in modo equilibrato materiali diversi e preziosi: la classicità del marmo, la profondità del vetro e la sensualità della pelle regalano un oggetto unico nel suo genere, lussuoso e di passaggio tra generazioni diverse.
Kanji, di Denis Guidone, ha il diffusore in vetro plissettato di grande tattilità e dalle linee con forti richiami all’oriente: un’esplorazione sulla via della seta tra antiche vetrerie veneziane e le inimitabili forme dei vasi cinesi.

Optunia di ClaessonKoivistoRune, famiglia declinata nella versione da tavolo, terra, parete e sospensione, dal design minimale, caratteristico dello stile scandinavo. Tripod di Front Design, multifunzione da terra a ricordare un treppiede che sostiene tre diverse luci per un’illuminazione diffusa e concentrata. Completano il design degli elementi in ottone spazzolato. Infine, Heliacal di Os & Oos, un totem luminoso che nasce nelle gallerie d’arte e portatore di una grande innovazione: la luce filtra o è totalmente oscurata dalla rotazione di due dischi di finissimo vetro che ricreano uno dei fenomeni naturali più osservati al mondo: la levata eliaca da cui la lampada prende il nome.

FontanaArte ritrova se stessa riproponendo alcune delle icone che l’hanno resa celebre nella storia del design e che hanno illuminato gli spazi delle nostre dimore da decenni. Bilia di Gio Ponti ( 1932 ), Naska ( 1933 ), Fontana di Max Ingrand ( 1954 ), Uovo ( 1972 ), Nobi di Metis Lighting ( 1992 ) diventano a Led. Naska (ora a Led) si arricchisce di una finitura oro, Luminator (a Led) si presenta in due colori, Giova di Gae Aulenti ha una nuova base dorata e un vetro grigio pulegoso.

Una menzione particolare merita Metafora, lampada da tavolo che l’architetto Umberto Riva disegnò per FontanaArte, nel pieno clima creativo di inizio anni ‘80, quando Gae Aulenti divenne direttore artistico e volle creare un laboratorio creativo in cui affermati maestri e giovani talenti reinterpretassero i valori senza tempo dell’Azienda. A quasi quattro decenni siamo onorati di constatare la riuscita dell’esperimento rieditando una lampada straordinaria disegnata da Riva che si regge grazie a un gioco di incastri del vetro sulla struttura. Metafora riflette lo stile compositivo del designer, che si caratterizza per un originale combinazione di forme.

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ultimo aggiornamento: 06-04-2017