Il colore e lo sportswear stretched di Lacoste sfilano a New York
Lacoste vive nel colore tutto l’anno, come il direttore creativo Christophe Lemaire dimostra sapientemente per l’Autunno – Inverno 2010/2011 con una collezione che porta ben oltre i confini consueti i basici-icone dello sportswear. La sfilata di New York prende il via con l’elegante linea Club, dove si trova un perfetto equilibrio tra un look casual
Lacoste vive nel colore tutto l'anno, come il direttore creativo Christophe Lemaire dimostra sapientemente per l'Autunno – Inverno 2010/2011 con una collezione che porta ben oltre i confini consueti i basici-icone dello sportswear.
La sfilata di New York prende il via con l'elegante linea Club, dove si trova un perfetto equilibrio tra un look casual e comodo e lo chic sofisticato. "Le parole-chiave sono volume e proporzioni oversize", spiega Lemaire.
"Per la donna abbiamo lavorato molto sulle maniche, mentre per l'uomo abbiamo destrutturato e completamente reinventato la giacca". Il fenomenale cappotto corto di baby alpaca tricottato a mano si tramuta in un maxi sciarpone, da avvolgere sulla polo a manica lunga abbinata al pantaloncino sartoriale di lana double face che arriva a metà gamba.
Il punto di forza dell'abito in maglia è il collo a vulcano che si alza per trasformarsi in cappuccio, mentre la tuta rossa in jersey di lana è da indossare tranquillamente dall'inverno alla primavera.
La giacca da uomo si rinnova grazie ad un mix di pelle scamosciata e maglia, oltre ad elementi di costruzione come la vita corta e la manica raglan mutuate dal workwear e dal classico caban.
Ad un paio di pantaloni, con tre pieghe a rovescio, – ispirato ad una foto degli anni '30 del fondatore del marchio René Lacoste, in un momento di relax fuori dal campo di gioco – si dà un tocco davvero innovativo, tridimensionale e attuale tramite l'uso di una flanella screziata.
I blocchi di colore intenso catalizzano l'attenzione, appena Lemaire mette in risalto lo sportswear storico firmato Lacoste. La polo classica si ricrea a perfezione in lana double face, poi la si allunga in una cappa simile ad un bolero, oppure la si allarga in un abito maxi con grandi bottoni.
I tubini con la lunghezza dell'abito da cocktail si sovrappongono a polo a manica lunga. Alla risposta di Lemaire ai pantaloni in felpa nascono gli slim leggings da "mutandoni" invernali con caviglie superlarghe a costine che avvolgono la parte superiore della scarpa ibrida, tra polacchino e robusto modello sportivo, in pelle scamosciata e con tacco alto.
Le felpe si allungano e diventano miniabiti con vita arricciata e collo a vulcano, oppure si presentano in maglia morbida con vita a coste e collo che può scendere sulle spalle. Si tratta d'una versione sportiva dell'abitino nero, ma, naturalmente, con profili a blocco in fucsia, giallo e verde.
"E' molto importante, inoltre, assicurare che le novità presentate in passerella possano avere successo anche nel punto vendita", aggiunge Lemaire. "La necessità di far arrivare i capi in negozio con largo anticipo e i tempi sempre più stretti di consegna si traducono nella dolente realtà che alcuni dei pezzi speciali creati per le sfilate passate non hanno mai avuto la possibilità di affermarsi a livello commerciale. Questa stagione stiamo sottolineando 15 look particolari attraverso una collezione capsule – Lacoste Studio – che sarà disponibile sia nelle nostre boutique flagship sia in una scelta ristretta di negozi specializzati in tutto il mondo".