I farmaci a base di cortisone sono usatissimi per combattere i sintomi di patologie infiammatorie acute e croniche. Il cortisone è un ormone sintetico che imita l’azione di un ormone surrenalico, il cortisolo, prodotto in caso di flogosi interna.

In caso di reazione immunitaria (ad esempio quando si soffra di allergie), sia acuta che cronica, di patologie croniche autoimmuni (come ad esempio l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, le collagenopatie), di infiammazioni articolari da traumi o usura, di patologie infiammatorie della pelle come l’acne, i cortisonici sono considerati la cura preferenziale.

Possono esser assunti per via orale, applicate sulle parti infiammate per uso topico (gel e pomate), o infine iniettare anche per infiltrazioni. Le molecole del cortisone entrano nelle cellule agendo direttamente sulla risposta immunitaria, che viene in questo modo inibita fino a scomparire. L’efficacia del cortisone è assodata, ma purtroppo produce degli effetti collaterali a cascata.

Quando, infatti, si sia costretti ad assumere questi farmaci per tempi prolungati, perché si soffre di patologie croniche (come le malattie autoimmuni), alla lunga il corpo reagisce all’azione del principio attivo manifestando dei sintomi precisi, che nelle donne diventano particolarmente evidenti, e sono:

  • Aumento di peso e in particolare gonfiore del viso (che assume la forma a luna piena)
  • Aumento della glicemia con rischio di diabete
  • >Ritenzione idrica
  • Vulnerabilità a infezioni come le micosi (tra cui la Candidosi vaginale)
  • Rischi di osteoporosi
  • Rischio di malattie del tubo digerente, in particolare gastriti e ulcere

Come prevenire questi disturbi? Intanto, è bene modulare l’uso dei cortisonici in modo da ridurne o sospenderne l’assunzione nella fasi di regressione della propria malattia (come accade quando si soffra di artite o di lupus), e chiedendo al proprio medico di poter assumere il farmaco con minor dosaggio di cortisone. E’ poi molto importante considerare gli orari di somministrazione. Dal momento che l’effetto antinfiammatorio massimo si ottiene intorno alle 3 di notte, oggi esistono cortisonici che si assumono prima di andare a dormire (circa le 22 della sera), e che sprigionano la loro massima efficacia proprio introno alle 3 del mattino.

In questo modo, con dosi inferiori, si ottengono risultati ottimali. Inoltre, per evitare spiacevoli effetti sul metabolismo è bene mangiare in modo “intelligente” Tante fibre innanzi tutto (frutta, verdura, cereali integrali, yogurt, legumi) bere tanta acqua, cercare di limitare al minimo l’assunzione di dolci, carboidrati semplici, bevande alcoliche, e usare spezie come la curcuma e lo zenzero (che stimolano il metabolismo e proteggono le mucose dello stomaco). Fare regolare attività fisica è poi fondamentale, ma può essere utile provare ad assumere anche il cortisone naturale, che non ha effetti collaterali, naturalmente previo consulto con il proprio medico.

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ultimo aggiornamento: 13-03-2014