Tacchi troppo alti e una bella “storta”, una corsa scomposta o il classico “piede in fallo” mentre camminiamo con la testa per aria possono procurarci dolorose distorsioni alla caviglia, anche dette, volgarmente, “slogature“.

In effetti, come incidenza, questo evento traumatico colpisce più facilmente gli atleti, o chi pratichi regolarmente attività fisica dinamica come il jogging, il calcio, le attività atletiche o la pallavolo. Tuttavia, come anticipato, questo tipo di incidenti possono capitare un po’ a tutti. La distorsione della caviglia è provocata da una lesione ai legamenti, ovvero ai tendini, che collegano il piede alla gamba.

Dobbiamo considerare che l’articolazione del piede è formata da tre ossa: tibia e perone (che si collegano alla gamba), e astragalo, che si collega alle ossa del piede. Quando il piede subisca un trauma, una distorsione, i tendini possono lacerarsi, in modo più o meno serio, fino ad arrivare alla rottura. A seconda del “verso” in cui si verifichi il trauma, la distorsione può essere inversa (con rotazione interna del piede, di gran lunga l’incidente più comune), o eversa (rotazione sterna, meno frequente).

I sintomi della slogatura sono di diversa entità a seconda della gravità del danno ai legamenti. Il più immediato è il dolore e la comparsa del gonfiore, dell’edema, che può essere caratterizzata dall’insorgenza di ecchimosi ed ematomi se ci sia stata anche rottura di piccoli vasi con versamento interno di sangue. Quando il trauma sia lieve, con semplice “stiramento” dei tendini, il dolore sarà sopportabile e l’arto si potrà ancora muovere, viceversa, in caso di rottura del legamento, il piede non si potrà muovere e il dolore sarà estremamente intenso.

In quest’ultimo caso ci si deve recare al pronto soccorso per i primi interventi e gli esami di rito, tra cui la radiografia per verificare l’entità del danno. Spesso una distorsione con rottura plurima dei legamenti può richiedere un intervento chirurgico, oppure l’applicazione del gesso come per le fratture. Nei casi lievi, invece, si dovrà solo restare a riposo, assumere, eventualmente il dolore fosse forte, un antinfiammatorio da banco che funga anche da analgesico, e indossare un bel bendaggio elastico. Ci sono anche utili rimedi naturali cui fare ricorso.

In genere in qualche settimana il disturbo si risolve. Come primo intervento, per ridurre l’edema si deve applicare sulla parte colpita una borsa del ghiaccio, e tenere la caviglia sollevata (meglio se poggiata su un cuscino), e il piede immobile. Eventualmente si potrà camminare usando una stampella per qualche giorno, in modo da evitare di poggiare il piede offeso. I ogni caso, se i sintomi non dovessero regredire e il dolore aumentare, è sempre meglio recarsi da un ortopedico per un controllo.

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ultimo aggiornamento: 14-03-2014