Di famiglie allargate ormai parla tutta Italia. Non solo sono, infatti, diventate “protagoniste” di divertenti fiction – ricordate “Tutti pazzi per amore”? – ma rappresentano, ormai, uno dei modelli familiari più comuni. Sono tanti i genitori separati che si risposano o intrecciano nuove relazioni, acquisendo, oltre ai nuovi partner, anche i rispettivi figli.

Un nucleo familiare in tal modo espanso, crea, oltre a tanti problemi di tipo emotivo, perché richiede un certo periodo di adattamento soprattutto per i bambini e i figli adolescenti, anche una grande capacità di organizzazione.

E’ necessario far in modo che nessuno si senta escluso, che non ci siano genitori di serie A e di serie B, che si creai una situazione fluida, aperta, in cui i nuovi partner, i vecchi partner, i nuovi parenti acquisiti, i vecchi parenti acquisiti, (intendendosi nonni, zii e cugini della famiglia degli ex a cui i bambini siano affezionati) e via discorrendo, si possano continuare a frequentare come prima. Insomma, la famiglia allargata deve essere inclusiva, per sua stessa definizione. Ma come fare?

Ci vuole tanta intelligenza, tanto spirito di adattamento, tanto amore, e tanta collaborazione. In buona sostanza, bisogna fare squadra. Per questa ragione i nuovi partner non devono “imporsi” ai nuovi figli, ma entrare nelle loro vite in punta di piedi, proponendosi non come nuovo genitore, ma come persona che vuole bene al loro papà o alla loro mamma, semplicemente. Stesso discorso per i “nuovi” fratelli e sorelle, che con molta semplicità, andando a convivere, dovranno essere guidati a creare un rapporto di amicizia che sia, in primo luogo, di rispetto.

Con la vicinanza, e il tempo, si creerà anche una complicità dettata dalla contingenza. Insomma, l’altro genitore c’è, come figura autorevole di riferimento e deve restare tale, nessuna rivalità. I nonni e gli altri parenti, anche se è complicato, devono entrare ugualmente nel nucleo familiare, anche se in modo più obliquo.

Per farsi conoscere niente di meglio che organizzare, magari una volta al mese, degli incontri conviviali, delle cene, ma anche delle gite, in modo che la frequentazione sia associata a qualcosa di piacevole, non di forzato e pesante. Il filo rosso deve essere sempre l’amore, la disponibilità, perché le famiglie allargate sono un “organismo” vivo e mutevole, sempre in divenire, e pertanto richiede tante cure da parte di tutti per crescere solido e forte.

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ultimo aggiornamento: 28-04-2014