I limoni sono l’agrume del sole per eccellenza. Si usano tantissimo in cucina per le migliori ricette dolci e salate, ma anche per le faccende domestiche, in quanto il loro succo acido disinfetta e pulisce le superfici di casa. Infine sono alleati insostituibili per l’igiene personale e per quei piccoli rituali di bellezza che rendono la nostra pelle più luminosa e radiosa.

Per tutte queste ragioni è davvero una buona idea tenere sempre con se una bella pianta di limoni, profumati e dal colore allegro e solare, perfetti anche per adornare gli spazi esterni. Ed ecco quindi come coltivarli in modo perfetto in vaso sul proprio balcone, seguendo alcuni semplici accorgimenti per far si che la pianta sia sempre in salute e cresca in modo rigoglioso e forte.

Le pianticelle possono essere acquistate nei garden shop specializzati oppure anche in alcuni grandi supermercati che hanno all’interno un’area giardinaggio fornita. Si può anche pensare di partire direttamente dal seme, ma è una strada più lunga visto che solo perché si vedano spuntare i primi germogli è necessario attendere anche 8 settimane dal momento della semina, più il tempo necessario affinché la pianta cresca e sia in grado di fruttificare.

La pianta già cresciuta invece è già più forte e necessita di meno cure. Basta avere l’attenzione di posizionare il vaso il un luogo soleggiato del balcone ma ben al riparo dai venti e dalle temperature fredde, visto che il limone, da buona pianta mediterranea, desidera il caldo e invece teme gelate e climi rigidi. Per tale ragione in inverno o comunque quando il termometro scende sotto gli 8-10° C, è bene coprirlo con teli di tessuto non tessuto e tenerlo magari in casa durante la notte.

Anche il terreno esige qualche attenzione speciale, infatti deve essere adatto alla coltivazione di agrumi (ricco e drenante) e deve essere versato in un vaso ben capiente preceduto da uno strato di argilla espansa. Ogni 2 mesi va anche arricchito con concime a base di azoto e potassio che si acquista facilmente nei negozi di giardinaggio, ancora meglio se mescolato ogni 5-6 mesi con un trito di lupini, che arricchiscono la terra di aminoacidi utili alla pianta.

Per quanto riguarda le irrigazioni va detto che il limone ha bisogno di bere ma non di essere annegato, anche perché, come tutti gli agrumi, teme tantissimo il ristagno di liquidi che porta a far marcire le radici. In inverno irrigate ogni tanto per mantenere il giusto grado di umidità, invece in estate innaffiate il terreno in modo abbondante ma solo quando appare secco ed evitate di tenere un sottovaso. Molto meglio appoggiare il contenitore forato su pietre o blocchi di tufo che fanno scolare via l’eccesso di acqua e permettono anche una buona aerazione della base.

Il limone va poi cambiato di dimora, travasandolo in un vaso più grande, circa ogni due anni, per permettere alle radici di essere sempre comode. Per ciò che riguarda la potatura va detto che è utile ma non necessaria e va limitata ai rami che crescono in modo disomogeneo rispetto al resto della pianta. Cosa importante è invece fare attenzione al colore delle foglie che, se dovessero ingiallire, sarebbero un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Il limone è infatti soggetto a stati di carenza di ferro che oltre a comprometterne la bellezza, peggiorano anche la qualità dei frutti. Per tale ragione in primavera o quando si dovesse presentare il fenomeno di ingiallimento del fogliame, si può irrorare la pianta con una soluzione a base di acqua e concime ai chelati di ferro, anche questo facilmente reperibile nei negozi specializzati.

I limoni possono essere raccolti quando giungono a maturazione, ricordando che possono restare sulla pianta anche un paio di mesi senza deteriorarsi. Piuttosto è sempre bene alleggerire l’arbusto dal peso in eccesso prima della fioritura, cogliendo i frutti più maturi e lasciando invece quelli più giovani.

Foto | da Flickr di ChodHound

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ultimo aggiornamento: 31-07-2014