Eravate a conoscenza delle possibilità offerte dall’opzione donna Inps? Si tratta di un’opzione contributiva, prevista dalla legge 243 del 2004, che preveede che lee donne con 35 anni di contributi versati possono andare in pensione anticipata a 57 anni e tre mesi di età se lavoratrici dipendenti e a 58 anni se autonome. Ovviemente usufruire di questa possibilità comporta delle rinunce: bisogna, infatti dire addio alla parte retributiva dell’assegno previdenziale pari al 25-30% circa.

Nonostante ciò questa possibilità ha attratto moltissime donne e negli ultimi mesi si è verificato un vero e proprio boom di richieste. Del resto le donne nella maggior parte dei casi hanno un doppio lavoro, la cura della casa e della famiglia e la professione che svolgono, e andare in pensione un po’ prima non è certo un’idea così sbagliata. Per non parlare poi di chi è diventata nonna e vorrebbe dare una mano ai propri figli con i nipotini, evitando di mandare i piccoli al nido o di dover assumere una baby sitter.

In alcuni casi, invece, è probabile che molte donne abbiano avuto il timore di non arrivare mai a percepire una pensione oppure di vedere il tempo del pensionamento ulteriormente posticipato da successive riforme retroattive.

Secondo i dati riportati da Il Sole 24 Ore, a fine agosto 2014 le donne che avevano fatto richiesta di usufruire di questa possibilità nel corso dell’anno erano ben 7.332, una cifra record destinata sicuramente a crescere.

Ma come si può fare richiesta per usufruire di questa opzione? Per le lavoratrici autonome, purtroppo, il termine per presentare la richiesta è già scaduto il 31 maggio 2014 mentre le lavoratrici dipendenti hanno tempo fino al 30 novembre 2014.

Fonte | Pmi.it

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ultimo aggiornamento: 07-09-2014