Il galateo a tavola è solo apparentemente un argomento demodè, in realtà la buona educazione è, o dovrebbe essere, sempre un tema attuale, a patto che vada al di là del semplice attenersi a regole codificate, e sia anche specchio di una cortesia interiore.

Il bon ton, che insegna a sapersi comportare in ogni circostanza, infatti, è sempre utile nella vita, è una guida che ci aiuta ad inserirci in ogni ambiente sentendoci sempre pienamente a nostro agio e, al contempo, ci permette di “distinguerci”.

Erroneamente si tende a ritenere che il galateo venga rispettato per filo e per segno solo in ambienti sociali elevati, ma se provassimo ad intervistare i nostri nonni e bisnonni, per quanto umili potessero essere, a proposito di come si “riceve” in casa, e in particolare a tavola, ci accorgeremmo che certe regole valgono sempre e comunque, perché scaturiscono dal desiderio di circondare l’ospite di attenzioni e di far sentire che ne abbiamo “rispetto”.

Certo, ci sono precetti di “etichetta” che ormai potremmo ritenere anacronistici, “muffosi”, persino buffi, e che si possono tranquillamente archiviare. Ma ci sono alcune semplici norme di comportamento che hanno una loro logica e che tutti dovremmo provare a seguire almeno nei pranzi e nelle cene più importanti. Ecco una lista delle principali.

  • Come apparecchiare la tavola. Il tovagliolo va posizionato a sinistra del piatto e piegato normalmente (in modo che possa essere aperto facilmente dal commensale) e, sempre a sinistra ma più vicina al piatto, si sistemeranno la o le forchette. Il coltello sarà a destra, con la lama rivolta verso il piatto, mentre il cucchiaio per l’eventuale minestra o zuppa sarà sempre a destra, più esternamente rispetto al cucchiaio. La disposizione delle posate segue una logica infallibile, quelle più esterne sono le prime da utilizzare, e si trovano nella posizione in cui il commensale le deve afferrare (in genere si tiene conto di una persona destrorsa). I bicchieri vanno posti in questo ordine: alla destra del piatto in alto, si troveranno il bicchiere per l’acqua, il calice per il vino rosso e quello per il vino bianco
  • Come si usano le posate? Con delicatezza! Impugnando elegantemente il manico e una volta terminato di mangiare si poggiano in posizione perpendicolare sul piatto (mai incrociarle, perché anticamente si riteneva questo un gesto di malaugurio)
  • La disposizione dei posti. La regola prevede che la padrona di casa sieda a capotavola e che alla sua destra ci sia l’invitato di sesso maschile più “importante” o comune anziano. Stesso discorso per l’altro capo della tavola ma in senso opposto, con il padrone di casa e l’ospite femminile di maggior riguardo o anziana alla sua destra. Per il resto, una buona tavola vede alternati uomini e donne, vietato sistemare tutti i “maschi” da una parte e le “femmine” dall’altra!
  • Il centrotavola. Elegante? Certo. Floreale? Pure. Ma di non grandi dimensioni, basso per permettere ai commensali di guardarsi, e soprattutto non troppo profumato per non interferire con gli aromi dei cibi. Nelle occasioni conviviali particolari come il Natale o i compleanni, anche il centrotavola e le decorazioni possono rispecchiare il tema della festa
  • Si può mangiare con le mani? Certo, ma solo alcuni alimenti che sono: le olive, le bruschette e le pizzette, la frutta che non si possa tagliare come le ciliegie o l’uva. Il pollo si mangia con le mani solo tra amici in un contesto informale, la frutta va presentata in tavola già affettata per evitare imbarazzi ai commensali (provate voi a tagliare una mela con coltello e forchetta in modo impeccabile!)
  • Le cose da non dire: “buon appetito” non è elegante e”cin cin” è da abolire…
  • Il brindisi: formulate il vostro augurio e avvicinate i bicchieri con il vino senza, però, toccarli o, peggio, “sbatterli” tra di loro!
  • Se si vien invitati ad una cena o ad un pranzo formali non si arriva mai a mani vuote ma… occhio a quello che si porta. Per il galateo sono concessi mazzi di fiori, scatole di cioccolatini, bottiglie di vino o di liquore. E’ meglio evitare di presentarsi con un dolce fatto in casa, potreste mettere in imbarazzo i padroni di casa che magari hanno già predisposto il menù fino al dessert di fine pasto
  • L’ordine delle portate, sempre se vogliamo attenerci al galateo, è il seguente: antipasti, primi, secondo di pesce con contorno, secondo di carne con contorno. Via il pane e spazio per il dolce, infine frutta. Il caffè è sempre meglio servirlo a parte in un altro ambiente, spostandosi, ad esempio, in salotto
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Foto| via Pinterest

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ultimo aggiornamento: 17-09-2014