Avere un figlio per alcune donne è più di sogno, è un modo di interpretare la propria vita, educate a diventare mamme e mogli. Non è per tutte così. Ci sono donne, che nonostante la proprio femminilità, rinunciano alla maternità. Non fa parte dei loro piani, non sentono il famoso “istinto” e non desiderano procreare semplicemente per rientrare in determinati stereotipi culturali. È una scelta, va rispettata e soprattutto non va giudicata.
La sterilizzazione femminile è un tema delicato e anche controverso. Siamo abituati a sentirsi parlare di vasectomia, ovvero la sterilizzazione maschile, spesso scelta da uomini di una certa età che non vogliono avere altri figli. Secondo una statistica, negli Stati Uniti, il 60 percento delle donne utilizza un contraccettivo a propria scelta. Di questo gruppo, il 64 utilizza contraccettivi reversibili, come la pillola, il preservativo, l’anello, ecc in modo tale da rimandare la gravidanza o semplicemente evitare il concepimento. Il restante 36 percento invece sceglie metodi permanenti, quindi o la vasectomia del partner o la sterilizzazione femminile.
Chi sono le donne che scelgono la sterilizzazione? Di solito hanno più di 35 anni, sono sposate e hanno avuto almeno due bambini. È quindi una tecnica definitiva per poter avere rapporti sereni senza l’ansia che arrivi un altro pupo. Ci sono però ragazze giovani, tra i 24 e i 30 anni, che si rivolgono a esperti sterilizzarsi. È una scelta complicata e il medico ha davvero una grande responsabilità: chi dice che un domani non ci si pentirà di questa scelta? Le cose nella vita cambiano e considerato che la pillola è sicura al 99,9 percento, perché prendere una decisione così radicale?
Via | Huffington Post
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