Come hanno vissuto le donne in Arabia Saudita sotto il governo di Re Abdullah? Anche se il paese orientale non è noto per la sua visione progressista su ruoli e diritti delle donne, ecco che dopo la morte del re saudita, avvenuta all’età di 91 anni e dopo 30 anni di potere nel paese, c’è chi sostiene quanto il sovrano sia stato un forte sostenitore delle donne. E’ stata Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, a confessarlo.

Le parole di Christine Lagarde risuonano in maniera insolita, visto che i racconti che spesso sono arrivati dall’Arabia Saudita ci mostravano tutto un altro scenario: le figlie di Re Abdullah, ad esempio, hanno confessato di aver vissuto praticamente agli arresti domiciliari, mentre se non sono disponibili dati certi sulla parità di genere e sulle denunce di violenze sulle donne nel paese, sono disponibili dati che riguardano la loro attività nella sfera pubblica, che possono darci indicazioni su come le donne vivano nel paese.

In Arabia Saudita il 42,5 per cento della popolazione è di sesso femminile. Il 60,5 per cento delle donne con età di 25 anni o più ha un’istruzione secondaria, contro il 70,3 per cento degli uomini, in media con le statistiche internazionale. Ma se ricevere un’istruzione è relativamente facile per una donna in Arabia Saudita, non lo è trovare lavoro: la forza lavoro femminile nel paese è davvero molto bassa.

Ottenere ruoli politici per le donne, poi, sembra quasi impossibile: solo 30 le donne a rappresentare il paese nel Parlamento, con una percentuale del 20% dei posti disponibili. Dati che gettano l’Arabia Saudita al 72esimo posto mondiale in quanto a quote rosa in politica.

Per quanto riguarda i diritti legali, questi sono molto più bassi rispetto a quelli degli uomini: per le donne è difficile scegliere dove vivere, richiedere un passaporto, dare la cittadinanza ai propri figli.

Se Re Abdullah è stato discreto nel suo sostegno alle donne, forse un po’ troppo discreto, per il suo successore questa discrezione deve venire meno, per permettere alle donne saudite di avere la possibilità di essere più presenti nella sfera pubblica e politica e di avere gli stessi diritti concessi nel paese agli uomini.

Re Abdullah

Via | fivethirtyeight

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ultimo aggiornamento: 27-01-2015