Il video odierno mostra le cinque Ferrari più entusiasmanti dell’era moderna. Ci sono: Gto, F40, F50, Enzo, LaFerrari. Tutti gli esemplari immortalati nel filmato fanno parte della collezione di David Lee, che non ha certo la possibilità di annoiarsi, automobilisticamente parlando. Buona visione.

Ferrari LaFerrari

LaFerrari è la nuova regina della produzione del “cavallino rampante”. Questa creatura prosegue la tradizione dei gioielli a tiratura limitata della casa di Maranello, che annovera nella raccolta capolavori come Gto, F40, F50 ed Enzo. L’ultima della serie è un sogno di inebriante maestria dialettica, destinato a pochi eletti, con patrimoni da favola. Ma i soldi non bastano. Per averla bisogna essere anche collezionisti Ferrari.

Nella sua meccanica di alta classe si condensa la migliore tradizione del mito automobilistico italiano. E’ una vettura avveniristica e di frontiera, scultorea e bilanciata. Appartiene alla stirpe delle “rosse” più affascinanti di tutti i tempi. Una superba opera d’arte, con una suggestiva armonia di forme. Somiglia ad una Sport pronta a scendere in pista a Le Mans, ma è omologata per l’uso stradale. Volendo, può essere usata in modo comune, perché non teme neppure il traffico, anche se altri sono gli ambienti preferiti.

La linea della carrozzeria lascia estasiati, immersi nell’incanto delle magiche e sinuose alchimie dialettiche, il cui dipanarsi inebria i sensi degli appassionati. Questa sportiva è un’emozione, una confluenza di velocità, di tecniche, di stile e di melodie, che si fondono in un’eccitante miscela, la cui composizione effonde le rime di una poesia celestiale.

Il muso, basso e tagliente, trasmette la grinta dei cromosomi, mentre la coda, larga e sinuosa, esprime il romanticismo della sua forza dinamica. Anche il resto del corpo offre i suoi muscoli con grazia divina. E’ un capolavoro assoluto, perfetto e proporzionato negli aggressivi volumi, frutto di un lessico di aulica specie. Affilata come un coltello, sfoggia un magnetismo stilistico al quale non è difficile abbandonarsi. I poderosi parafanghi si legano idealmente alle forme plastiche e prorompenti della mitica 330 P4.

Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, LaFerrari rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello per ridefinire i limiti della tecnologia automobilistica. Il risultato è una vettura dalle prestazioni estreme, che sfrutta le soluzioni tecniche più evolute.

Con lei i sistemi ibridi debuttano nella produzione del “cavallino rampante”: il motore termico V12 da 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, si combina infatti all’unità elettrica da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di 963 cavalli, in un matrimonio che coniuga senza soluzione di continuità i vantaggi delle due propulsioni. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico ai bassi giri consente di ottimizzare il motore termico agli alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e costante, con una coppia di 900 Nm.

Il possente cuore, capace di fornire l’energia per illuminare un piccolo paese, garantisce prestazioni straordinarie, divertimento di guida e un sound inconfondibile. Il transfer tecnologico dalla Formula 1 emerge a tutti i livelli, come nella progettazione e realizzazione del telaio, curate in modo brillante da una squadra di tecnici che si è giovata del contributo di Rory Bryne, noto progettista di monoposto vincenti della scuderia di Maranello.

L’impiego dei materiali compositi è stato gestito in modo encomiabile, usando le combinazioni più raffinate, con un duplice risultato: garantire la massima leggerezza insieme alla più grande robustezza. Sublime l’efficienza dinamica, anche grazie all’aerodinamica attiva, che concilia nel modo migliore due fattori contrapposti, come la scorrevolezza e la deportanza. Miracoli che solo agli uomini della Ferrari potevano riuscire!

Grazie alle logiche che sovrintendono tutti i sistemi, la vettura esprime il limite più elevato attraverso la relazione sinergica delle variabili, gestite in modo superbo dalla complessa elettronica. Tutto questo si traduce in un ritmo operativo di riferimento, che non ha eguali. Per averne un’idea, basta dire che sul circuito di Fiorano il tempo sul giro è stato ridotto di oltre cinque secondi rispetto alla Enzo. Aggiungo a questo che il passaggio da 0 a 300 km/h viene coperto in soli 15 secondi: appena peggio di una F1 e allo stesso livello (e forse meglio) di una LMP1. Cosa dire di più?

Ferrari Enzo

Questo modello è l’espressione tangibile della capacità tecnologica dell’azienda che ha saputo interpretare meglio di tutte le altre i sogni degli appassionati. Vero concentrato di finezze progettuali, attinte a piene mani dai bolidi “rossi” che corrono nei Gran Premi, la creatura del “cavallino rampante” è una vera gioia dei sensi.

Efficienza è la sua ragion d’essere e tutti gli studi sono stati orientati allo scopo. Il risultato è un missile da oltre 350 km/h, che accelera meglio di un jet militare. L’impianto frenante, in materiale carboceramico, sarebbe sufficiente a fermare in pochi metri anche un treno lanciato alla massima velocità.

Niente sulla Enzo è lasciato all’improvvisazione e tutto, anche il più piccolo dettaglio, ha una precisa utilità funzionale. Lo stile dell’aggressiva carrozzeria è stato elaborato con l’obiettivo di agevolare lo scorrimento dell’auto nell’aria, sfruttando al contempo lo scorrimento dell’aria sull’auto per generare un tale carico deportante (ben 775 kg a 300 Km/h) da incollare il “mostro” all’asfalto. Giochi di prestigio che solo ai maghi di Maranello potevano riuscire!

Poi c’è il motore, cuore pulsante di questa “rossa”, tutto grinta e passione, sintesi perfetta di potenza e di coppia; raffinato e tecnologico, dispensatore di melodie rossiniane e di umane passioni. Non un insignificante ammasso di metalli finemente lavorati, ma una meteora che sprigiona energia pura, fieramente esibita da ognuno dei suoi oltre 660 cavalli, per regalare autentiche emozioni intrise di nobile storia a un pubblico di appassionati dal palato raffinato.

Ferrari F50

Questa superba sportiva non ha mai avuto il giusto riconoscimento, come è invece successo per le altre dell’elenco odierno. Eppure è una vettura straordinaria, con una tecnologia sublime e una capacità di regalare emozioni che non teme il confronto con le più celebrate sorelle.

In essa è molto intenso il rapporto con le corse. Discende dalla monoposto del 1991 e presenta numerose analogie con i bolidi di Formula 1. La sua raffinata dotazione comprende la monoscocca in fibra di carbonio, con gruppo motopropulsore imbullonato e col-locato posteriormente che, insieme alla trasmissione, svolge una funzione portante.

L’uso dei materiali compositi si estende alla magnifica carrozzeria, firmata Pininfarina, che sfrutta al meglio l’effetto suolo e garantisce la possibilità d’impiego a cielo aperto. Il cuore pulsante di questa “rossa” è un magnifico 12 cilindri a V di 65° da 4.7 litri, anch’esso derivato dalle auto da Gran Premio, che sfoggia 520 energici cavalli, accompagnati da un sound da pelle d’oca. La purezza dinamica di questa dodici cilindri è unica, regalando un’esperienza di grande qualità sensoriale.

Ferrari F40

La F40 è l’oggetto stradale più simile ai velocissimi jet che solcano i cieli, ma è anche un condensato della storia della marca, interpretata ai più alti livelli. Nessun’altra vettura è riuscita ad esprimere una così vistosa aggressività, in una forma comunque estremamente elegante. Incredibili le sue performance.

E’ un’auto meravigliosa: somiglia a un prototipo da corsa pronto a mordere l’asfalto, col suo muso basso e profilato, la fiancata slanciata, l’enorme alettone a tutta larghezza che domina il posteriore. Alla sua vista si rimane senza fiato! La linea di questo bolide del “cavallino rampante” è fantastica. Una vera scultura su quattro ruote, che cattura lo sguardo e fa schizzare in alto le pulsazioni cardiache. Purissime le emozioni elargite agli appassionati, che ricambiano con venerazione il suo carattere forte e corsaiolo.

Ferrari 288 GTO

E’ una delle opere di Maranello più belle di tutti i tempi. I muscoli della sua carrozzeria conquistano al primo sguardo. Questa vettura, nata nel 1984, sfrutta l’esperienza della Formula 1, con ampio im-piego di materiali compositi.

L’otto cilindri biturbo di 2.855 cc spinge con forza travolgente, grazie ai 400 scalpitanti cavalli. Ogni pressione sul pedale dell’acceleratore si traduce in uno schiacciamento delle vertebre sul sedile, fino ai 305 km/h di velocità di punta. Una vera belva, da vivere nella guida e da ammirare nello stile.

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ultimo aggiornamento: 08-05-2016