12.000 metri quadrati di superficie espositiva realizzati in un palazzo che risale al 1866, per fare spazio ad una parte dei 13.000 pezzi raccolti dal collezionisti svizzero Ruth Schmidheiny. A questo nucleo si aggiungono le acquisizioni del curatore tedesco Hans-Michael Herzog, 1.200 pezzi di 117 artisti, molti dei quali ancora in vita e comprati in giro per il vecchio continente.
La mostra inaugurale è Cantos, cuentos colombianos dedicata all’arte colombiana degli anni novanta, con pittori, fotografi, scultori e filmaker protagonisti di uno dei decenni più pesi per il paese, quando a comandare erano esclusivamente i cartelli della coca.
Dopo due mostre a Zurigo, Schmidheiny e Herzog hanno cominciato a pensare ad un museo, che inizialmente doveva essere a L’Avana, poi a Buenos Aires, San Paolo ed infine a Rio, città al di fuori del sistema dell’arte, ma capace di proporsi come la vera capitale culturale del Brasile (in vista anche dei prossimi mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016).
Oltretutto Casa Daros non è la sola ad aver aperto questo mese, c’è anche il Rio Art Museum, che esplora i processi urbanistici passati e quelli in corso. Nei prossimi anni inoltre apriranno anche altri due spazi museali, uno dedicato alla scienza e l’altro alle intersezioni fra suoni e immagini.

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ultimo aggiornamento: 31-03-2013