Girovagando per Roma ho scoperto Bâtiment D’Ami. Un nome francese perchè l’idea è venuta ad un curatore belga Jan Hoet nel lontano 1986 che voleva ricreare nell’edificio in viale del Foro Boario di proprietà di D’Amico, un ritrovo per “amici”, compagni d’arte appunto, e per tutti coloro che comprendevano l’arte come continuum della propria quotidianità.

La palazzina potrebbe sembrare una come tante nella trafficata zona Ostiense, affacciata sul “lato spirituale” della Piramide Cestia, e invece dal piano terra e dalle cantine sembra che si cominci a viaggiare in uno spazio da “regno delle meraviglie”. La sensazione è davvero sorprendente e l’assoluta “normalità” del percorso in un intrufolarsi nelle cantine, nelle stanze, nella cucina, nel bagno, nello ripostiglio, e nel panoramico terrazzo disseminati di installazioni, fotografie, sound-art e video-art dimostrano che l’arte possa benissimo svegliarsi con noi, accompagnare le nostre azioni quotidiane, portacela nei sogni fino al mattino seguente.

Quella che si è inaugurata ieri è Bâtiment d’Ami – dalle stalle alle stelle e rapido ritorno, è una mostra collettiva di 18 artisti che rimarrà fino al 30 Aprile in cui si capovolge la dimensione celestiale: il cielo si è spostato fin nel nucleo della terra e la terra ha acquistato un pò più di leggerezza. Per chi volesse ricapovolgere il tutto basta fare solo qualche rampa di scala.

Foto| Da Exibart

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ultimo aggiornamento: 26-04-2013