Ci sono ruoli che sembrano essere pensati per soli uomini. In realtà non esiste un lavoro che non possa essere svolto perfettamente anche da una donna, soprattutto se si tratta di un’attività concettuale. Fa notizia l’annuncio che per la prima volta nella storia dell’Afghanistan, Paese noto per non essere proprio un posto meraviglioso per le donne, una signora è stata scelta giudice della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario del Paese.

La decisione è stata presa dal presidente della Repubblica Ashraf Ghani che in questo modo ha mantenuto una delle promesse fatte lo scorso anno in campagna elettorale. Prima che questa carica diventi ufficiale, bisognerà attendere la ratifica fra qualche settimana della designazione da parte del Parlamento, spesso in polemica con le decisioni del presidente in carica.

Ghani ha dovuto consultare consultato numerosi esperti ed ottenuto un importante via libera dalle autorità religiose islamiche per dare questa nomina della Rassouli, dal 2012 presidentessa dell’Associazione delle donne giudice dell’Afghanistan (Awja). Come mai? Hanno dovuto confermare che non vi sono impedimenti per una donna a ricoprire la carica di giudice della Corte Suprema.

È davvero un cambiamento di rotta importante ed una scelta difficile, di rottura per la tradizionale, conservatrice e patriarcale società afghana dove meno del 10% dei magistrati sono donne. E soprattutto dove la violenza sulle donne rappresenta per certi versi la normalità. Dare potere alle donne vuol dire dare loro anche rispetto e forse sconfiggere questo orribile costume.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 16-06-2015