Franco Nardi è una chicca da scoprire fino al 15 maggio 2013 in una virata presso lo Spazio Orlandi di Milano, in occasione della sua prima personale. Lombardo classe 1974, il Nardi elabora le sue creature a partire da elementi naturali o oggetti abbandonati di uso comune e dal carattere più disparato. Plastica, carta, cartone, legno o metallo sono stati da lui elaborati e riproposti in nuove forme, fortemente irregolari, che maieuticamente rimettono al mondo elementi solo apparentemente esausti in un desiderio di rielaborazione che è figlio di un’ossessione di dinamicità che si inserisce in un complesso procedimento di costruzione e distruzione.
Echi di vita esposti, nel pieno senso della parola, volutamente privati di supporto e basi, per inserirsi in continuità con lo spazio che rimettono cosi’ in questione, come la funzionalità primaria della materia, restituendo all’esistente, una nuova collocazione fattiva che obbedisce a quel desiderio primario di creazioe-definizione-assimilazione, che è proprio dell’infanzia.


Opere ricavate dal legno come sguardi artistici trasversali, che prendono la forma di “Per quanto lontani… sarai sempre parte di me”, un asse di legno scavato, lungo 150 centimetri, scalpellato e frantumato fino a formarne due spezzoni separati, e riunito con i suoi stessi residui ricomposti in forma di filamenti intrecciati e coreografici; di “bbb (balbettio)”, frutto di un tronco d”albero frazionato e ricomposto a mo’ di ramo sfasato, e poi “zzz”, surreale scultura a forma d’alveare costituita da un pallone da calcio disfatto, svuotato della camera d’aria e ricucito; di “Rosone”, suggestiva spirale in carta bianca strappata retroilluminata da un neon, che richiama gli splendidi rosoni delle basiliche cristiane, e de “L’immortale” che invita a riflettere sulla traccia ferrosa lasciata su una massa schiumosa ed informe di poliuretano espanso dalla barra di ferro estratta ed in parte distrutta dall’artista, fossile contemporaneo dell’era post-industriale.

…Al di là dalla materia l’artista riscopre una nuova realtà. L’atto di scomporre e ricostruire conferisce all’oggetto una dimensione rigenerata, preziosa, eppure priva di un uso specifico; smontare, sminuzzare o strappare non significa annichilire, come se non fosse mai esistito, ma la pulizia da quella forma e da quella funzione idealizzata a uso comune, per vedere la cosa da un punto di vista ulteriore…
Pietro Di Lecce

Franco Nardi allo Spazio Orlandi di Milano, L\'immortale, 2012, poliuretano espanso e tracce di ferro, truciolato, 187x55x55 cm
Franco Nardi allo Spazio Orlandi di Milano, Senza titolo, 2012, tronco di ramo, colla, 86x3 cm
Franco Nardi allo Spazio Orlandi di Milano, Senza titolo, pannello osb (pannello tagliato e ricomposto), 50x50 cm

Via | spaziorlandi.com

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 07-05-2013