Una chiusura giustificata ufficialmente da ragioni di sicurezza, ecco il motivo che aveva spinto all’interruzione delle visite al monumento fatto costrure nel 1930 da Chtchoussev per accogliere le spoglie di Lenin. Un sito ubicato sulla Piazza Rossa di Mosca, ai piedi del muro di cinta del Cremlino, su un suolo dalle grandi differenze geologiche che avevano intaccato la solidità delle fondamenta minacciandone la stabilità, rendendo necessaria una ristrutturazione. Iniziati nel dicembre 2012 e proseguiti durante i lunghi mesi invernali del gelido inverno sovietico, grazie ad una cupola gonfiabile riscaldata, i lavori miravano alla stabilizzazione del cemento della base, alla posa di alcune lastre e al rifacimento dell’impianto di illuminazione, interventi ormai conclusi con la riapertura del sito, che è nuovamente disponibile per i curiosi da una decina di giorni.

Nessuna chiusura definitiva all’orizzonte dunque, come aveva già provato a fare Boris Eltsine, proponendo anche un referendum che si era scontrato all’epoca, nell’ormai lontano 1997, contro l’ira degli appassionati militanti del partito comunista, che Putin non desidera inimicarsi. Finito il restauro ecco che uno dei luoghi a più alto valore simbolico di Mosca mostra nuovamente il suo volto, assolutamente fedele al tempo, con una bella dose di anacronismo come per i mausolei dedicati ad altre figure politiche come Mao Zedong a Pechino, Kim Il-sung a Pyongyang e Ho Chi Minh a Hanoï.

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ultimo aggiornamento: 29-05-2013