[blogo-gallery id=”329553″ layout=”photostory”]

(Aggiornamento 19 luglio)

Le Olimpiadi di Rio 2016 sono l’evento più atteso dell’estate, ormai mancano meno di due settimane per l’inizio delle competizione e sono tantissime le persone che si stanno allenando con la speranza di conquistare l’ambita medaglia. Il mondo sta cambiando e le Olimpiadi sono un’occasione perfetta per rendersene conto, ci permettono di vedere chi gareggia e come cambiano i partecipanti da un’edizione all’altra.

Rio 2016 vedrà gareggiare un gran numero di donne, la nazionale italiana e statunitense sono ricche di ragazze, ciò vuol dire che si sono allenate duramente per ottenere la qualificazione e arrivare all’appuntamento più importante. Negli Stati Uniti si sono qualificati 555 atleti e di questi 292 sono donne! Dopo aver visto le donne simbolo italiane vediamo una meravigliosa ragazza che nel suo piccolo ha fatto e farà la differenza per il suo paese, a prescindere da come andrà a finire.

Amna Al Haddad degli Emirati Arabi è nata nel 1989 è specializzata in CrossFit, ha iniziato questa disciplina da ragazzina e nel 2011 ha fatto le prime gare importanti. Amna Al Haddad è la prima donna degli Emirati a competere ai campionati di sollevamento pesi in Asia ed è stata anche la prima ragazza musulmana a gareggiare in Crossfit con il velo.

Speriamo di conoscere tante nuove campionesse musulmane e che queste diventino dei simboli di forza e di cambiamento per i loro Paesi, per le donne, le ragazzine e le bambine, affinchè possano sognare in grande. Già a Londra hanno partecipato 158 donne musulmane di vari paesi, in testa l’Egitto che ne ha portate 37, seguito da Algeria con 21 il e Marocco con 18, ci sono atlete anche di Arabia Saudita, Qatar e Brunei che non ne avevano mai presentate.

Foto | Facebook Amna Al Haddad

Le atlete italiane simbolo di Rio 2016

[blogo-gallery id=”329248″ layout=”photostory”]

(Aggiornamento 19 luglio)

Manca poco all’inizio dei Giochi Olimpici di Rio 2016 e tutte le squadre sono in fermento, tra allenamenti, dieta ferrea, ed ultimi momenti di relax tutti sono pronti per questo appuntamento per cui si allenano da quattro lunghi anni. L’Italia ha una rosa di atlete bravissime e in gamba che si misurano in tutte le discipline più importanti, da quelle più famose come il nuoto e il fioretto, a quello blasonate come la marcia. Vediamo insieme le atlete italiane simbolo di Rio 2016, ragazze forti, pulite e determinate che con passione, sacrificio e dedizione sono arrivate ad altissimi livelli.

Federica Pellegrini è forse l’atleta più famosa e amata di sempre, siamo abituati ai suoi successi e alla sua caparbietà ed infatti sarà proprio lei la portabandiera della nazionale italiana. “Sarò il volto di un’Italia bella e pulita” ha dichiarato la regina del nuoto azzurro.

Elisa di Francisca è la regina in carica del fioretto, una ragazza di 34 anni che nella sua carriera ha conquistato qualcosa come 22 medaglie d’oro vinte tra Olimpiadi, Mondiali, Europei e Giochi del Mediterraneo.

Tania Cagnotto è la tuffatrice italiana che ha fatto sognare milioni di persone, è bravissima e determinata ma in più occasioni è emerso anche il suo lato umano, le fragilità e la delusioni che però l’hanno fatta tornare sul trampolino sempre un più forte di prima.

Elisa Rigaudo ha 36 anni e il suo sport del cuore è la marcia, questa splendida donna è una vera dura, ha conquistato la medaglia di bronzo ai Giochi di Pechino nel 2008 e ai Mondiali di Daegu nel 2011. Nel frattempo ha anche fatto due figli a cui sogna di dedicare l’oro di Rio… speriamo!

Un’altra atleta simbolo di Rio 2016 è senza dubbio Darya Klishina, l’unica atleta russa che potrà partecipare alle Olimpiadi e che è scampata all’uragano doping che ha avvolto tutto il suo paese.

Darya Klishina è l’unica atleta russa in gara alle Olimpiadi di Rio 2016

[blogo-gallery id=”329228″ layout=”photostory”]

(Aggiornamento 19 luglio)

Mancano circa 20 giorni alla partenza dei Giochi Olimpici di Rio 2016 e, tra gadget, pubblicità e tifo, a catturare l’attenzione dei media è la Russia che è stata espulsa in toto dalle olimpiadi, l’unica atleta che potrà partecipare è Darya Klishina, una talentuosa saltatrice di salto in lungo. Ma perché la Russia è stata espulsa da Rio 2016? La risposta a questo tipo di domande è sempre la stessa e si chiama doping, in pratica la Russia copriva i suoi atleti sia tramite l’Intelligence che in laboratorio sostituendo i campioni positivi. Il laboratorio antidoping di Mosca ha coperto i suoi atleti durante i Giochi olimpici invernali di Sochi nel 2014, durante i Mondiali di nuoto e chissà in quante altre occasioni… Sono scattate delle indagini molto approfondite effettuate dalla Wada che hanno sciolto ogni possibile dubbio, grazie anche alle testimonianze di alcuni atleti.

Ma perché Darya Klishina può partecipare e gli altri no? Per accedere a Rio 2016 gli atleti russi dovevano dimostrare di essere estranei ai fatti di doping e gareggiare come indipendenti e non come nazione. Il Doping Review Board ha dato l’ok solo a due ragazze (su circa 80 atleti), ci sarà sicuramente la saltatrice di salto in lungo Darya Klishina e forse la mezzofondista Yulia Stepanova che purtroppo al momento è infortunata.

Darya Klishina è stata molto criticata in patria, è stata accusata di non essere fedele al suo paese, di essere una traditrice ed una razzista. Accuse pesanti ma la bella e bionda Darya ha ben altro a cui pensare, si è conquistata Rio 2016 con le unghie e con i denti e deve concentrarsi solo su quello.

Situazioni di questo tipo fanno male a tutto lo sport, difendere e coprire il doping è una scelta sbagliata soprattutto se presa da un Paese, il singolo atleta può sbagliare per tutta una serie di motivi, uno Stato no, non ci sono giustificazioni. In questo contesto è chiaro che a farne le spese sono gli atleti, quelli puliti e leali, che dopo anni di allenamenti vedono sfumare le olimpiadi senza poter fare nulla.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 19-07-2016